Cronaca nera

Riesumato il corpo di Lilly. Spunta un biglietto, il marito: "Ho paura"

Tutto pronto per la nuova autopsia su Liliana Resinovich: la riesumazione avvenuta questa mattina. Sul posto Sebastiano Visintin e Claudio Sterpin

Screen Mattino Cinque
Screen Mattino Cinque
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Riesumato il corpo di Liliana Resinovich questa mattina al cimitero Sant’Anna di Trieste. Presenti la squadra mobile e la polizia scientifica, oltre al marito Sebastiano Visintin e l’“amico speciale”, come l’ha ribattezzato la stampa, Claudio Sterpin. Il corpo sarà analizzato a Milano nell’Istituto di Medicina Legale dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo: per Lilly una nuova autopsia potrebbe chiarire molti punti oscuri legati alla sua morte, o almeno è ciò che si augurano i famigliari che si sono opposti all’archiviazione per suicidio.

“È stato suicidio”

Ai microfoni di Mattino Cinque, a margine della riesumazione, Sebastiano ha rilasciato un’intervista in cui si è detto convinto che quello della moglie sia stato un suicidio. “Ho pensato molto a questo - ha spiegato - Una donna come Liliana - buona, dolce, gentile, che aiutava le persone - qualcuno non può averle fatto del male assolutamente”. Il vedovo ha anche aggiunto di aver paura, ma non ha chiarito fino in fondo di cosa: “Adesso aspettiamo gli eventi. Sono fisicamente dilaniato. Ho anche paura di… Dentro di me c’è questa… Sono spaventato, devastato. Liliana… Cosa è rimasto di lei?”.

Il biglietto dell’“amico speciale”

Claudio, laddove riposava Lilly, ha tenuto a lasciare un biglietto: “Scusa A.M. per il vilipendio che subisci… Indispensabile per scoprire la verità!”. A.M. rappresenta l’acronimo di “amore mio”, con cui Claudio ha sempre affermato di chiamare Liliana. L’uomo ha criticato il marito, affermando che questi avrebbe cambiato più volte idea sul presunto suicidio della donna: “Spero che venga dimostrato che ha torto” ha aggiunto Claudio.

La scomparsa e il ritrovamento

Liliana Resinovich scomparve da Trieste la mattina del 14 dicembre 2021. Uscì di casa prima delle 9, dopo aver steso il bucato e organizzato la differenziata che avrebbe gettato negli appositi bidoni durante il suo ultimo tragitto testimoniato. Alcune telecamere di videosorveglianza l'avrebbero appunto ripresa durante questa attività e nei pressi della locale scuola di polizia. Una telecamera posizionata su un’autobus l’avrebbe ripresa inoltre nei pressi di piazzale Gioberti, ma l’immagine è lontana e neppure il fratello Sergio Resinovich è certo di riconoscerla in quei fotogrammi.

Ci sono state poi due testimonianze. Una fruttivendola l’avrebbe vista quella mattina, nel percorso compatibile a quello stimato dagli inquirenti fino a piazzale Gioberti. Una donna che la conosceva l’avrebbe vista invece passeggiare triste in un tardo pomeriggio a ridosso di Natale.

Lilly è stata però ritrovata priva di vita il 5 gennaio 2022 nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico. Sulla sua testa c’erano due sacchetti di plastica trasparente, tenuti con un cordino lasso. Il suo corpo era avvolto, ma non completamente, con dei sacchi neri. Il volto avrebbe presentato lesioni ed ecchimosi tali da lasciare nelle persone a lei più vicine il dubbio che sia stata picchiata. Tuttavia la scena del crimine sarebbe stata contaminata: gli inquirenti accorsi non avrebbero indossato gli indumenti protettivi di rito. E pare anche che il corpo sia stato spostato sebbene di poco: quindi la zona transennata non avrebbe corrisposto a quella effettiva del suo rinvenimento.

Tutti i punti oscuri che l’indagine mira a chiarire

La prima autopsia realizzata sul corpo non è riuscita a stabilire con certezza la datazione della morte, stabilendola presumibilmente entro 36 ore dal ritrovamento del corpo. Anche la causa di morte era vaga: scompenso cardiaco acuto.

Le prime indagini si sono concentrate sul presunto suicidio, ma la vicenda presenta contorni troppo insoliti. Sui sacchi neri non c’erano impronte, neppure quelle della stessa Liliana. Nella borsa della donna non c’erano molti effetti personali, in particolare mancavano gli smartphone, poi trovati in casa (e uno di essi quella mattina aveva contato solo 11 passi), le chiavi principali con un portachiavi a forma di L (la donna aveva solo con sé quelle di riserva), non aveva neppure il green pass nonostante avesse affermato al sedicente amante Claudio Sterpin di doversi recare in un negozio di telefonia.

Intorno alla donna sembrava esserci una vasta rete di affetti. Il fratello Sergio e il sedicente amante Claudio appunto, il vedovo Sebastiano Visintin, diversi amici e vicini di casa. Lilly era infatti una pensionata molto attiva, sebbene molto riservata: quando Claudio ha rivelato la presunta relazione con lei, nessuno ne sarebbe stato a conoscenza, anche se gli smartphone hanno registrato numerosissimi e frequentissimi contatti tra i due. Diversi amici e famigliari si sono distaccati inoltre da Sebastiano, colpevole a loro avviso di non aver dato tempestivamente l’allarme il giorno della scomparsa. Sia Claudio che Sebastiano sono stati attenzionati, ascoltati e riascoltati nelle nuove indagini dagli inquirenti.

Ma nulla di notevole sarebbe stato rilevato, tanto che non c’è nessun indagato.

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