
“È ancora buio. L’auto piccola, nera, volta a sinistra e si posiziona fra la rete del campetto e il cassonetto. Qui […] finge di abbracciarla, invece la soffoca. Poi la chiude in un sacco e tenta di metterlo nel cassonetto, ma non riesce. Allora va avanti fino alla zona dei ruderi e la getta nella botola”. Sono i dettagli che appaiono nella lettera inviata nel 2017 alla procura di Civitavecchia e che racconterebbero del presunto omicidio di Elena Vergari, scomparsa a Ladispoli, nei pressi di Roma, il 5 giugno 2005.
“Chi l’ha visto?” aggiunge specificazioni e nuovi tasselli sul cold case: non si tratterebbe, per esempio, di una lettera anonima, ma la missiva riporta una firma, ovvero “Giulia” con due lettere maiuscole. Gli inquirenti avrebbero riferito al fratello della scomparsa Paolo Vergari che non esisteva una persona con quel nome. Lui però è convinto di quel contenuto: “Perché scrivere qualcosa del genere se non è vero?”.
Quindi insieme alla mappa del luogo di occultamento, c’è un’accusa ben precisa di omicidio volontario, con tanto di nome del responsabile o della responsabile, che è stato omesso dalla redazione della trasmissione di Rai 3.
In precedenza era stato indagato e poi archiviato il marito Mauro Volpe, che, contattato da “Chi l’ha visto?” si era rifiutato di parlare, dicendo solo: “Ancora con questa storia?”. La trasmissione, che ha descritto l’atteggiamento dell’uomo come “schivo”, ha fatto sapere di non volerlo accusare ma solo di voler ascoltare il racconto dell’uomo. Volpe aveva infatti riferito agli inquirenti che la donna si fosse allontanata a seguito di un litigio e fosse salita su una Mercedes nera con targa straniera.
La lettera parla sì di un’autovettura nera, ma piccola, per cui è difficile immaginare si trattasse di una Mercedes: perfino le monovolume compatte prodotte nel 2005 o negli anni precedenti da quella casa automobilistiche non erano di piccole dimensioni, anche se forse gli aggettivi possono essere suscettibili delle percezioni personali. Sicuramente il fratello di Elena Vergari non crede a un allontanamento volontario, perché la donna “non ha preso niente” con sé.
C’è poi un giallo nel giallo: tra il giorno dell’ultima diretta di “Chi l’ha visto?”, in cui è stato mostrato il luogo descritto dalla lettera, e la diretta di ieri, la terra sembra essere stata smossa, eventualità confermata anche da un testimone. Lì sono state trovate delle ossa, ma, a differenza di quanto detto in precedenza, non si sa ancora se siano umane o animali. Come ha confermato pure il medico legale Matteo Scopetti: “Al momento è prematuro trarre delle conclusioni sulla natura. Il pm disporrà degli approfondimenti. Vedremo di comprendere”.
Intanto le
amiche di Elena Vergari si sono recate sul presunto luogo di occultamento riferendo alla trasmissione di Rai 3 che la donna conosceva quel luogo, in quanto ci portava spesso la sua cagnolina a passeggio.