Leggi il settimanale

"Troppe circostanze insolite. Vi dico a che punto sono le indagini su Liliana Resinovich"

Parla l’avvocato del fratello di Liliana Resinovich: nella primavera 2026 ci saranno i risultati delle indagini scientifiche. “Ci aspettiamo un quadro più chiaro”, dice Nicodemo Gentile

"Troppe circostanze insolite. Vi dico a che punto sono le indagini su Liliana Resinovich"

Quattro anni di assenza, di domande senza risposta. E sono proprio le risposte quelle che esige il caso di Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata morta tre settimane più tardi nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste.

La procura indaga per omicidio e sul registro degli indagati c’è il nome del vedovo, Sebastiano Visintin. Gli inquirenti si sono concentrati ora sulle analisi scientifiche, dacché una consulenza collegiale, realizzata dal team guidato dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo, ha aperto a un quadro indiziario in cui c’è un omicidio per soffocamento, sacchi neri - si ipotizza - utilizzati per il trasporto del corpo nel boschetto e l’epoca di morte stimata nel giorno stesso della scomparsa della donna.

Tuttavia in questo 2025 sono spuntate due presunte testimonianze che hanno destato scalpore. La prima: un preparatore anatomico, nel team che eseguì la prima autopsia, ha affermato che la frattura nella vertebra T2 di Resinovich potrebbe essere avvenuta proprio in sede autoptica. La seconda: un pizzaiolo in pensione ha raccontato che Resinovich gli abbia chiesto due sacchi neri, aprendo una ridda di ipotesi nell’opinione pubblica sulla possibilità, che ormai si credeva nel dimenticatoio, che la donna possa essersi tolta la vita - tuttavia in questa narrazione ci sono diversi dettagli che non tornano, dalle date che non coincidono alle dimensioni dei sacchi stessi, fino al presunto consiglio di un carabiniere, che avrebbe detto al ristoratore di restarne fuori.

La verità si attende dalle indagini quindi. “Il peso di una testimonianza non si misura dalla sua rilevanza mediatica ma dalla sua coerenza, riscontrabilità e utilità concreta”, spiega a IlGiornale l’avvocato Nicodemo Gentile, che assiste Sergio Resinovich, fratello della vittima.

Avvocato Gentile, a che punto sono le indagini su Liliana Resinovich? Quali sono gli esiti attesi, in particolare per la primavera 2026?

“Le indagini sono ancora in svolgimento, sicuramente in una fase avanzata. Dopo l’impulso arrivato con la consulenza collegiale medico-legale, si stanno vagliando in modo più approfondito elementi già noti e nuovi elementi anche di natura tecnica. Ci si attende che entro la primavera del 2026 vi sia un quadro più chiaro e, auspicabilmente, un atto definitivo, di impulso, in ogni caso, un punto fermo. Sergio e i familiari di Liliana sono ormai stremati da questi tempi senza tempo”.

Nel 2025 sono spuntate due nuove presunte testimonianze. Che peso potrebbero avere?

“Va detto con onestà: il peso di una testimonianza non si misura dalla sua rilevanza mediatica ma dalla sua coerenza, riscontrabilità e utilità concreta. Alcune testimonianze, pur suggestive, non apportano elementi nuovi o utili dal punto di vista giudiziario. Tuttavia, ogni dichiarazione, a mio avviso, deve essere comunque verificata con scrupolo, trattandosi di una vicenda omicidiaria”.

La testimonianza del pizzaiolo, benché dettagliata, pare riferirsi a un periodo antecedente alla scomparsa. Che dato possiamo trarne?

“Non è una testimonianza dirimente. Troppe grossolane contraddizioni, troppe assenze di riscontri, molti elementi che fanno a pugni con la logica più elementare. Non passa da queste dichiarazioni l’accertamento della verità. Sergio anche contro questo soggetto ha depositato un esposto”.

Quali sono le parti più importanti della consulenza Cattaneo che ci dicono come Liliana sia stata uccisa?

“La consulenza collegiale è netta: si escludono in modo categorico cause naturali o gesti autolesionistici. Si parla di un corpo impacchettato, collocato da qualcuno su quel gelido prato, dopo che la donna è stata picchiata. La presenza del doppio sacchetto sulla testa, e delle modalità di avvolgimento, con un cordino lasso, senza segni o solchi al collo, sono altamente sospetti. Il risultato è chiaro: si tratta di omicidio, verosimilmente per asfissia meccanica”.

Quali sono le circostanze più insolite nelle tre settimane tra scomparsa e ritrovamento?

“Sono molte. Nessuna traccia della donna nei percorsi abituali. Nessun avvistamento affidabile. Una scomparsa silenziosa, chirurgica. Poi, il ritrovamento non lontano da casa.

L’assenza di impronte di Liliana sui sacchi, sul cordino, sulle buste, sulla bottiglietta che era in borsa, scaduta da tempo. L'assenza delle chiavi originali, dei telefonini. Circostanze anomale ed equivoche, che sin dal 6 gennaio 2021 dovevano far propendere per un fatto violento commesso da terzi”.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica