"La Santa Sede no vuole cooperare con una pratica che danneggia chiaramente la salute della persone" e per questo dall'inizio del prossimo anno dirà basta alle sigarette. Un vizio su cui si abbatte il "no" del Vaticano, deciso a vietare la vendita delle "bionde" a dipendenti, religiosi e diplomatici.
Entro le mura fumare diventerà punibile. Per chi ci abita e pure per i dipendenti. E se a perderci sono le casse pontificie, il portavoce Greg Burke mette però in chiaro: "Le sigarette, vendute ai dipendenti e pensionati del Vaticano ad un prezzo scontato, erano fonte di reddito. Tuttavia, nessun profitto può essere legittimo se mette a rischio la vita delle persone".
Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità sono "ogni anni oltre sette milioni" le persone che muoiono in tutto il mondo per via del vizio del fumo. E non è solo il Vaticano a spingere per la prevenzione.
Un appello è arrivato a fine ottobre nella prima giornata del XIX Congresso nazionale Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), che chiede un centesimo di tassa in più a sigaretta. Per prevenire. E per finanziare un "Patto contro il cancro" che unifichi le strategie a livello nazionale- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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