5 leggende sui tutor. Ecco come evitare multe

Miti, storie e leggende sui tutor possono ingannae. Ecco unalista delle più in voga tra gli automobilisti

5 leggende sui tutor. Ecco come evitare multe

Uno dei nemici più odiati e temuti dagli automobilisti è il tutor, ovvero il Sistema informativo per il controllo della velocità, utilizzato dal 2000 dalla società Autostrade con l’obiettivo di misurare la velocità media tra due “portali” controllati da telecamere. Un’apparecchiatura su cui girano molto leggende falsissime che rischiano di farvi prendere un multa salata.

Miti da sfatare

Una delle leggende più quotate riguarda le corsie. Come scrive Quattroruote, molti sono convinti che entrando in un portale da una corsia e uscendo da una corsia diversa si sfugge al Tutor. Falsissimo. Le telecamere infatti non lavorano in parallelo per corsie di marcia, ma vengono utilizzate per rilevare tutti i veicoli in ingresso e in uscita. Un alto mito riguarda la targa: se è notte e se le luci della targa sono spente non si viene rilevati. Altra bugia. Il Tutor è dotato di un sistema di riconoscimento della targa indipendente dalla sua illuminazione e dalla luce esterna, quindi con notte e luci spente venite pizzicati ugualmente.

Poi c'è la leggenda che narra come il tutor misuri la velocità media solo delle automobili dotate di Telepass. Fake news anche questa. Come ricorda Quattroruote, il tutor rileva tutti i veicoli in transito sotto il portale. Non c’è alcun collegamento tra l’apparecchio per il rilevamento della velocità. Nella classifica delle più usate c'è anche quella che sostiene che fermarsi in un’area di servizio in modo da abbassare la velocità media del viaggio.

Ebbene anche questa è fasulla. O quasi. Potete sfuggire solo alla multa solo nel caso in cui la polizia stradale abbia impostato l'apparecchiatura per il rilevamento della velocità istantanea.

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