Cronache

Occhio alla nuova truffa in bolletta dei telefonini

I pm di Milano hanno scoperto che gli utenti di Wind pagavano inconsapevolmente il passaggio su alcune pagine web

Occhio alla nuova truffa in bolletta dei telefonini

Una serie di servizi per smartphone - meteo, giochini, suonerie - attivati da ignari clienti, tratti in inganno da banner pubblicitari fraudolenti. A scoprirlo era stata la procura di Milano, dopo una serie di perquisizioni incentrate su WindTre. Ma a pesare sui crediti telefonici c'era anche altro, un meccanismo più subdolo perché non richiedeva alcun click: era sufficiente passare su alcune pagine web per pagare inconsapevolmente 9 centesimi.

A rivelarlo al pm Francesco Cajani e all'aggiunto Eugenio Fusco è un ingegnere di Accenture. Accenture è la società tecnologica cui Wind si è affidata, tra febbraio e giugno dello scorso anno, al posto di Pure Bros, finita sotto indagine. L'ingegnere ha anche aggiunto che, su richiesta dei dirigenti di Vetrya (subentrata dal 27 dicembre 2019 a Pure Bros nella contrattualizzazione dei produttori di contenuti Wind), il meccanismo dei 9 centesimi era calibrato per fermarsi al tetto di 1 euro al mese, per fare in modo che il cliente non si accorgesse di nulla mentre il sistema incassava su larga scala.

Ieri è arrivato un nuovo sequestro preventivo, che allarga quanto emerso nei mesi scorsi sui 21 milioni sequestrati a Wind, derivati dalle percentuali sui servizi attivati con modalità fraudolente da società di contenuti come Bright Moby e Yoom, che agivano tramite l'hub tecnologico Pure Bros. Ieri la gip Patrizia Nobile ha ordinato il sequestro di 204.000 euro sui conti di Accenture e di 109.000 sui conti di Vetrya, società quotata che ieri ha siglato un accordo con Open Fiber per la connettività ultraveloce. L'amministratore delegato di Vetrya, Luca Tommasini, e gli allora direttori Alessandro Prili e Simone Polverini sono indagati per frode informatica. Secondo gli inquirenti, il rapporto tra Wind e Vetrya era viziato da un conflitto di interessi. Vetrya avrebbe infatti monopolizzato tutti i ruoli della filiera: hub commerciale per Wind, produttore di contenuti, aggregatore di produttori per Tim e gestore del call center telefonico.

I dati forniti all'Agcom da WindTre sui clienti sono emblematici. Da quando le regole sui servizi aggiuntivi sono state modificate - ovvero da quando il cliente che voglia usufruirne deve chiedere di disattivare il blocco preimpostato - solo 390 degli 8 milioni e 278mila clienti interessati hanno rinunciato al blocco.

E a luglio 2020, dopo mesi di calo, le attivazioni si sono azzerate.

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