Acerra, rifiuti nel campo rom smantellato: nel mirino le operazioni per la rimozione

I volontari antiroghi di Acerra denunciano presunte irregolarità nelle operazioni di rimozione dei rifiuti speciali e pericolosi

Acerra, rifiuti nel campo rom smantellato: nel mirino le operazioni per la rimozione

Allontanati i rom, sono rimasti i rifiuti. E ora si teme per un loro smaltimento irregolare in una terra già fortemente martoriata dall’inquinamento ambientale. Gestione illecita dei rifiuti e anomalie di tipo amministrativo nell’affidamento dei lavori avviati per la loro rimozione, sono le presunte irregolarità che, secondo gli attivisti dell’associazione Volontari antiroghi Acerra, si starebbero commettendo nelle operazioni di pulizia in atto sui terreni dove fino a poco più di un mese fa si trovava uno dei due campi rom abusivi di Acerra (Napoli). Gli ambientalisti locali hanno presentato un esposto. Sulla questione indagano ora i carabinieri.

Nelle scorse settimane, in esecuzione a una determina dirigenziale del Comune, si era provveduto a sgomberare e a demolire una baraccopoli che da almeno un trentennio occupava abusivamente dei terreni privati in località Candelara. Erano una decina le famiglie di etnia rom che vivevano in assenza di sicurezza e in condizioni igienico-sanitarie pessime. Delle casupole realizzate con materiale di scarto rappresentavano il loro riparo, in un’area ridotta a discarica a cielo aperto. Con la demolizione dell’insediamento è rimasto un immondezzaio fatto di rifiuti di ogni genere, dove fino a qualche giorno fa capitava di vedere soggetti intenti a scavare a mani nude alla ricerca di materiale recuperabile da raccattare. Scarti combusti, guaine bituminose, carcasse di auto, di frigoriferi, legna trattata, amianto, secchi di vernice pieni di sostanze liquide, occupano - tra le varie cose -quell'area liberamente accessibile.

Nei giorni scorsi sono partite le operazioni di pulizia. Se ne stanno occupando gli addetti della Tekra, la ditta che svolge la raccolta dei rifiuti urbani ad Acerra. Ma per gli ambientalisti locali si tratta di interventi non adeguati rispetto alla tipologia di rifiuti da sgomberare, molti dei quali sono classificabili come pericolosi e, quindi, richiedono interventi specifici per la raccolta e lo smaltimento che per loro non si stanno mettendo in atto. “Ci siamo recati sul posto e abbiamo rivelato delle anomalie sotto il profilo ambientale e sanitario. Ci siamo immediatamente attivati”, ha dichiarato Alessandro Cannavacciuolo, parte del gruppo dei volontari antiroghi.

Cannavacciuolo poi sostiene: “Gli interventi sono iniziati prima dell’affidamento dei lavori”. Se i timori e le accuse degli ambientalisti sono fondati lo accerteranno i militari dell’Arma che dovranno far luce sulla vicenda.

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