Cronache

Adesso Bassetti ammonisce: "Basta alimentare le paure"

Il cardinale Gualtiero Bassetti, attraverso un'intervista rilasciata a Repubblica, ha ammonito sul pericolo della riemersione del razzismo. "Tutti - ha tuonato il porporato - rischiamo di diventare razzisti"

Adesso Bassetti ammonisce: "Basta alimentare le paure"

Il presidente della Conferenza episcopale italiana è tornato a parlare d'attualità. Il cardinale italiano Gualterio Bassetti, attraverso un'intervista rilasciata a Repubblica, ha voluto ribadire l'esistenza di una forte preoccupazione all'interno dell'espiscopato italiano.

La tempistica, forse, non è stata casuale. Il testo è stato pubblicato poco dopo l'emersione della notizia riguardante quanto accaduto a Daisy Osuake, campionessa italiana che sarebbe stata presa di mira dalla "banda dell'uovo" a causa del colore della sua pelle. Anche se, da quanto si apprende in relazione all'apertura del fascicolo dei da parte della procura di Torino, manca l'aggravante razziale.

Un atto vergognoso in ogni caso, che per il vertice dei vescovi rientrebbe però in una vera e propria tendenza generale: quella di scaricare sullo straniero "l'insoddisfazione per problemi che hanno altra natura e che facciamo fatica ad affrontare". "Per questo - ha esordito l'arcivescovo di Perugia, che ha voluto ammonire sin da subito rispetto ai pericoli che staremmo correndo - se non stiamo attenti, tutti rischiamo di diventare razzisti". Per il porporato italiano è necessario, quindi, smetterla di alimentare le paure.

"Gli episodi di violenza di queste settimane - ha continuato il presidente della Cei - che hanno di mira lo straniero in quanto tale, non possono essere in alcun modo giustificati né consentono alcuna sottovalutazione. Il razzismo è malattia endemica, riemerge come un virus mai sufficientemente domato: si scaglia contro immigrati, rom, ebrei... A ben vedere è il modo più sbagliato con cui curare la paura e l'ansia con cui facciamo i conti un po' tutti".

Poi quello che sembra essere un richiamo diretto soprattutto alle forze politiche: "Sono convinto - ha scandito ancora l'arcivescovo - che tutti dovremmo abbassare i toni e le scorciatoie, specie quelle del pensiero, se vogliamo guardare in faccia la realtà e farcene davvero responsabili". E ancora: "Il rispetto non può mai venire meno: solo prendendo sul serio l'altro e le sue posizioni si potrà distinguere chi tra i politici o tra i giornalisti alimenta la paura e chi, invece, ha bisogno di risposte a problemi quotidiani. Rispetto a questi ultimi, poi - ha chiosato - non serve nemmeno scomodare la pietà: basterebbe una sana ragione e una corretta conoscenza dei fenomeni".

Bisogna tenere alta l'attenzione nei confronti della riemersione del razzismo. Un problema che arriverebbe a interessare anche la stessa Chiesa cattolica. "Non si può lasciar correre tra i fedeli l’idea - ha dichiarato il cardinale, rispondendo a una domanda su questo tema - che siano in pericolo i valori cristiani".

Infine la stoccata sull'utilizzo ideologico dei simboli cristiani, una riflessione che sembrerebbe essere stata fatta anche in relazione alla proposta sul posizionamento di un crocifisso in ogni porto, un'idea promossa dal ministro dell'Interno,

html">Matteo Salvini: "Il cristianesimo, in altre parole, non è riducibile a un insieme di tradizioni, di riti o di amuleti", ha concluso il presidente della Cei.

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