A San Leone (Agrigento) per partecipare alla cerimonia per le vittime di Lampedusa, il vice-premier Angelino Alfano è stato contestato da un gruppo di manifestanti composto di attivisti e alcuni immigrati eritrei.
Il ministro dell'Interno è stato interrotto, mentre rilasciava una serie di interviste, dai cori di protesta di chi chiede l'abolizione della legge Bossi-Fini. È stato portato via dalla sicurezza, che l'ha fatto allontanare dal molo di San Leone.
Parlando con la stampa, prima della contestazione, Alfano ha ricordato: "Abbiamo assicurato degna sepoltura ai morti, degna assistenza ai superstiti e ora caccia senza quartiere ai mercanti di morte".
Daniela Santanchè, deputato del Pdl, ha definito "strumentali e inaccettabili" contestazioni che arrivano dopo che l'Italia si è spesa "per salvare e assistere il maggior numero possibile di naufraghi e immigrati clandestini". Solidarietà anche dai compagni di partito Raffaele Fitto e Renato Brunetta.
Alfano ha dichiarato che "i cosiddetti attivisti" sono "quelli che vogliono frontiere libere e scafisti in libertà".
I contestatori se la sono presa anche con l'ambasciatore eritreo in Italia, Zemelde Tekle Woldetatios. Il rappresentante diplomatico del Paese ha smentito all'ANSA la notizia secondo cui chi "è fuggito" va incontro a multe pesanti, specificando: "Non perseguitiamo i nostri connazionali, anzi io sono disponibile ad aiutare sempre i miei fratelli e le mie sorelle eritree".
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