Coronavirus

Alessandria, medico lavora con la febbre. Poi si scopre che è Covid

L’episodio all’ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria. Il medico, per rassicurare i colleghi, aveva parlato di semplice influenza

Un medico indossa i dispositivi di sicurezza per trattare il paziente (LaPresse)
Un medico indossa i dispositivi di sicurezza per trattare il paziente (LaPresse)

La prudenza non è mai troppa se si ha un malanno, soprattutto in questo periodo segnato dal coronavirus. Eppure un medico in servizio nel reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria ha sottovalutato la febbre che lo affliggeva e si è recato come se nulla fosse a lavoro. Purtroppo, però, solo successivamente si è scoperto che quella temperatura alta altro non era che un segno del Covid.

La storia, per certi versi clamorosa, è raccontata da La Stampa che spiega come il sanitario si è presentato al lavoro dicendo che il suo malessere era una semplice influenza. Un modo, questo, di rassicurare i colleghi sul suo stato di salute. Solo quando i sintomi si sono aggravati ecco che si scopre la verità: quella fastidiosa febbre era provocata dal Covid. Il medico ora è ricoverato. "Sta male", riferiscono dall’ospedale dove, nel frattempo, sono stati fatti tutti i controlli tempestivi a personale e pazienti che si trovano in reparto. Resta da capire come abbia potuto superare i controlli con una semplice scusa.

"L’Azienda ha già avviato le procedure previste ed effettuato i tamponi al personale di tutto il reparto di Ginecologia a seguito della segnalazione di positività di un operatore. Si ricorda che l’obbligo di utilizzo dei Dpi vigente in Azienda tutela la diffusione del virus tra pazienti e operatori e l’Azienda sta procedendo con i propri protocolli di sicurezza. Si ricorda che sono previste specifiche indicazioni per operatori e visitatori che prevedono che a ogni ingresso sia rilevata la temperatura corporea ed effettuata l’igiene delle mani", si legge in una nota diffusa dall’ospedale.

Nel documento si specifica, inoltre, che "a ogni accesso è stato predisposto un checkpoint con la presenza di personale, fornita di termoscanner e gel antisettico per le mani. Inoltre, è obbligatorio l’utilizzo dei Dpi per tutta la permanenza in ospedale, contro la diffusione del virus". Se gli operatori non seguiranno le indicazioni fornite a seguito di precise verifiche, ai sottolinea ancora nella nota, l’Azienda avvierà le azioni dovute.

"Per quanto riguarda la vicenda del medico - ha garantito l'Azienda su Facebook - è in corso di verifica l'accaduto. Qualora si riscontrassero responsabilità, saranno presi i provvedimenti opportuni. Abbiamo predisposto precise indicazioni e regolamenti che tutti i dipendenti devono rispettare. Eventuali comportamenti dei singoli non rispettosi delle indicazioni vanno contro il patto di fiducia per la salute a favore dei nostri pazienti". "Si ricorda - informa l'Azienda - che i pazienti possono continuare ad accedere al reparto di Ginecologia in sicurezza rispettando le attuali norme di comportamento, ovvero l'uso della mascherina e il lavaggio delle mani e le misure previste agli ingressi". Inoltre l'azienda ha avviato come da indicazioni regionali lo screening sugli operatori ogni 15, 20 e 40 giorni a seconda del rischio, con un importante investimento, anche per tutto il personale amministrativo agli sportelli con il pubblico.

Nonostante le rassicurazioni, sarebbero quattro i casi positivi al Covid risultati a seguito dei controlli eseguiti sugli operatori del reparto di Ginecologia dell'ospedale di Alessandria.

Per tutti sono già state attivate le procedure del caso: per loro è stato disposto l'isolamento domiciliare.

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