Cronache

Travolta da un suv in autostrada: l’ultima telefonata con il fidanzato

L’auto della giovane, una 23enne residente a Castel Maggiore, si era spenta dopo essere finita contro il guard rail lungo un tratto dell’autostrada Adriatica. La ragazza, consapevole del pericolo, ha chiamato il fidanzato per chiedere consigli su cosa fare

foto Facebook
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La morte è sempre un evento terribile. Ancor di più quando a spegnersi è la vita di una giovane. Purtroppo, però, la vita riserva brutte sorprese, di quelle che lasciano sgomenti. Come la storia agghiacciante di Alessia Grimaldi, una 23enne residente a Castel Maggiore, nel Bolognese. La giovane è morta in uno scontro avvenuto in autostrada nel tardo pomeriggio di sabato.

La ragazza era partita per trascorrere un fine settimana con gli amici a Milano Marittima. E invece ecco che un beffardo quanto amaro destino aveva in serbo per altro per la giovane che voleva godersi fino in fondo degli ultimi scampoli di estate. Mentre percorreva l’autostrada Adriatica nel tratto bolognese tra i caselli di San Lazzaro di Savena e di Castel San Pietro Terme, la giovane è finita contro il guard rail della corsia di sorpasso. La vettura su cui viaggiava si è spenta in mezzo alla carreggiata.

Un enorme problema. Lei, nel panico più totale perché cosciente del pericolo che correva, ha cercato di far ripartire l’auto. Ogni tentativo è risultato vano. A quel punto, spaventata, ha chiamato il fidanzato per un consiglio su cosa fare e su come uscire in sicurezza dall’abitacolo.

Purtroppo proprio in quel momento la vettura è stata centrata in pieno dal suv che in quel momento sopraggiungeva nella stessa corsia. A bordo del mezzo pare ci fossero due pensionati. Uno scontro violentissimo: Alessia è stata sbalzata all’esterno dell’abitacolo finendo sull’asfalto. Un impatto devastante che l’ha uccisa. Il conducente del suv, ferito ma non in maniera grave, è stato stato portato in ospedale dai soccorritori.

I genitori di Alessia, già straziati dal dolore per l’improvvisa perdita della figlia, sono stati chiamati per riconoscere la salma della salma. Dolore che si aggiunge a dolore. Sono stati loro che al Corriere della Sera hanno provato a ricostruire gli ultimi istanti della giovane. "Le informazioni che abbiamo sono ancora frammentarie, il fidanzato di Alessia ci ha raccontato dell’ultima telefonata, abbiamo visto le immagini dei mezzi in tv e sui giornali — ha raccontato papà Massimo —. Ho notato come erano ridotte le due auto, distrutte, quella di Alessia finita nel senso di marcia opposto rispetto a quello in cui stava procedendo. Non escludo che possa essere stata tamponata a velocità elevata".

La dinamica di quanto accaduto in autostrada, però, deve essere chiarita con certezza da parte della Polstrada che indaga sull’incidente, coordinata dalla procura di Bologna che ha aperto un’inchiesta sull’accaduto. Papà Massimo ha anche spiegato che Alessia "era finita con la 500 contro il guard rail della corsia di sorpasso, ha detto al ragazzo che l’aveva preso di striscio, non sappiamo il perché, di certo l’auto era stata sottoposta a un controllo di recente e aveva pneumatici nuovi". Fondamentale sarà capire cosa sia successo dopo: il genitore ha affermato che dopo l’urto, "forse per un guasto, la 500 si è spenta". Non si conosce ancora il motivo. Un imprevisto che è costato carissimo alla giovane.

Michele, il fidanzato, ha usato i social per esprimere i suoi sentimenti e salutare il suo amore: "A te che mi facevi ridere, che mi hai capito e sostenuto. A te che mi hai sempre amato. Non ti dimenticherò mai. Non smetterò mai di amarti.

Riposa con gli angeli, piccola mia".

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