"All'ospedale di Sciacca ​evitate gli ascensori"

Guasti, sporchi e al buio. Sono gli ascensori dell'ospedale Giovanni Paolo II. Il presidio ospedaliero di Sciacca riceve ogni mese migliaia di pazienti

"All'ospedale di Sciacca ​evitate gli ascensori"

Guasti, sporchi e al buio. Sono gli ascensori dell'ospedale Giovanni Paolo II. Il presidio ospedaliero di Sciacca riceve ogni mese migliaia di pazienti provenienti dalle province di Agrigento, Trapani e Caltanissetta. Eppure, gli ascensori da tempo non funzionano. Più volte vandalizzati con l’uso di pennarelli, spray ed addirittura accendini, l’Asp di Agrigento lo scorso ottobre era intervenuta con un’operazione - l'ennesima - di manutenzione straordinaria, che aveva risistemato 8 dei 20 impianti presenti, ma appare inquietante il fatto che alcuni impianti, a distanza di appena qualche ora dalla riparazione da parte dei tecnici, si fermino nuovamente costringendo pazienti e familiari a salire le scale a piedi. Il problema ha radici lontane, negli ultimi cinque anni gli ascensori sono stati oggetto di continui interventi migliorativi, ma i guasti si ripresentano sempre nel giro di qualche giorno. La Direzione del Giovanni Paolo II in un comunicato ha parlato di «azioni di vandalismo e di sabotaggio mirato» definendo «non fisiologica» la frequenza dei guasti tanto da dover «appurare se il continuo fermo degli impianti sia imputabile ad azioni di vandalismo o di sabotaggio per le quali risulterebbe necessario il ricorso all’intervento delle autorità di polizia». Resta il fatto che attualmente in un’area dell’ospedale ne funziona solo uno, con la conseguenza spiacevole che i pazienti, così come i parenti e il personale sanitario, sono costretti ad utilizzare impianti ormai vetusti e poco sicuri. Vandalismo o sabotaggio che sia, un'intera area della struttura è servita da un unico ascensore. Qui l'impianto è in condizioni inaccettabili: fili scoperti, sporcizia all’interno della cabina e scritte ovunque. Un'altro ascensore, invece, è quasi in penombra, rumoroso e con il pavimento divelto. Negli ultimi anni si sono registrati una decina di casi in cui i visitatori dell'ospedale sono rimasti bloccati in attesa dell'intervento dei Vigili del fuoco.

Nei primi cinque mesi del 2017 si sono verificati tre disavventure che hanno portato ad altrettante denunce. A febbraio, una signora è stata colta da malore dopo essere rimasta insieme ad altre persone per un'ora all'interno di uno degli ascensori. A marzo, una mamma e il figlio di 18 mesi sono rimasti chiusi all’interno dell’ascensore. L'intervento dei Vigili del fuoco si è reso necessario per scardinare la porta e farli uscire in sicurezza. Lo scorso mese un papà e un bimbo appena nato sono rimasti chiusi insieme a due operatori sanitari per oltre trenta minuti in uno degli ascensori che porta al reparto di Neonatologia. Disavventure che non sono piaciute ai protagonisti che in più di un'occasione hanno sporto denuncia al Tribunale per i diritti del malato. Ora il nuovo piano ospedaliero regionale, approvato dal Ministero della Salute, definisce la struttura sanitaria di Sciacca Spoke di primo livello, ovvero, ospedale con bacino d’utenza compreso tra 150mila e 300mila unità, e pertanto, dotato di alcuni dipartimenti base. Lo scorso novembre è passato il progetto esecutivo di riqualificazione del «Giovanni Paolo II» che ha stanziato, per il progetto di riammodernamento e ristrutturazione, la cifra di 5.955.098 euro, di cui 4.341.613 euro per lavori a base d'asta ed 1.613.

485 euro per somme a disposizione dell' amministrazione. Si spera che parte di questo finanziamento sia utilizzato per la riparazione degli ascensori e la sostituzione di quelli troppo vecchi. (Clicca qui per guardare il reportage)

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