Cronache

Altaforte ancora nel mirino: "È apologia di fascismo". La guerra di Comune e Regione

Continua la polemica sul Salone del Libro. Ad alzare la posta, ora, sono il Comune e la Regione che chiedono di valutare l'apologia di fascismo dell'editore di Altaforte

Altaforte ancora nel mirino: "È apologia di fascismo". La guerra di Comune e Regione

Continua la polemica sul Salone del Libro. Ad alzare la posta, ora, sono il Comune e la Regione che chiedono di valutare l'apologia di fascismo dell'editore di Altaforte. "Alla luce delle dichiarazioni sul fascismo rilasciate a mezzo stampa e attraverso emittenti radiofoniche dal signor Francesco Polacchi ritengono il rappresentante della casa editrice Altaforte e la sua attività professionale nel campo dell'editoria estranee allo spirito del Salone del libro e, inoltre, intravvedono nelle sue dichiarazioni pubbliche una possibile violazione delle leggi dello Stato". È quanto si legge in una nota congiunta. La bagarre è scoppiata con la lettera inviata alla direzione del Salone, scritta dal direttore di Auschwitz, Piotr M. A. Cywiński, e dal presidente e dall’ideatore del "Treno della memoria", Paolo Paticchio e il torinese Michele Curto. Il messaggio era chiaro: "Scegliete, o noi o la casa editrice vicina a CasaPound".

"La Regione Piemonte e la Città di Torino - prosegue la nota - procedono pertanto ad inviare un esposto alla Procura della Repubblica, affinché i magistrati possano valutare se sussistano i presupposti per rilevare il reato di apologia di fascismo e la violazione di quanto disposto dalla legge Mancino (...). Una decisione, quella della Regione Piemonte e della Città di Torino, assunta nella convinzione che anche la forma più radicale dell'intolleranza vada contrastata con le armi della democrazia e dello stato di diritto", conclude la nota.

L'editore Altaforte ha pubblicato il libro-intervista di Chiara Giannini a Matteo Salvini. Allo stesso tempo, però, Feltrinelli promuove senza sosta i libri di Matteo Renzi. Come ricorda Il Giornale, Mondadori ha pubblicato chiunque ma soprattutto i post comunisti come Massimo D'Alema e i post democristiani come Enrico Letta. Non mancano però i discorsi di Silvio Berlusconi. Rizzoli ha dato alle stampe i tomi di Alessandro Di Battista e Matteo Salvini (tu quoque, Rizzoli). Feltrinelli pubblicava Castro, Guevara, ma anche Mao, Ho Chi Minh, Giap.

Un Guevara non fa male a nessuno (a parte tutta la gente che ha fatto fucilare e rinchiudere nei lager).

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