Maglia nera alla Sicilia in materia di corruzione. L’isola, da sola, ha gli stessi casi di tutto il nord Italia. È questo il dato che emerge da un’indagine dell’Autorità nazionale anticorruzione che è stata resa nota dal suo presidente Raffaele Cantone. Il periodo preso in considerazione va da agosto 2016 ad agosto 2019.
Durante questo lasso di tempo in tutta la nazione sono state 117 le ordinanze di custodia cautelare emesse dall’Autorità giudiziaria per corruzione nel settore degli appalti. La Sicilia risulta essere la regione più corrotta, seguita da Lazio e Campania. Fuori dalla classifica il Friuli Venezia Giulia e il Molise ma non perché ne siano immuni, fanno sapere dall’Anac, ma perché non vi sono state misure cautelari nel periodo preso in considerazione.
Nel triennio, in Sicilia sono stati registrati 28 episodi di corruzione ovvero il 18,4% del totale, quasi quanti se ne sono verificati in tutte le regioni del Nord. "Il 74% delle situazioni-rivela il dossier- ha riguardato l'assegnazione di appalti pubblici, il restante 26%, per un totale di 39 casi, è composto da ambiti di ulteriore tipo (procedure concorsuali, procedimenti amministrativi, concessioni edilizie, corruzione in atti giudiziari, ecc.)".
Nella relazione emerge come il denaro rappresenti il principale strumento dell’accordo illecito ma si
nasconde però dietro a nuove forme di corruzione che possono avere ad oggetto assunzioni di lavoro, assegnazioni di consulenze professionali e benefit di varia natura: dalla benzina ai pasti fino ai pernottamenti gratuiti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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