Anche Amatrice torna a scuola: "Sembra di stare a Baghdad"

In 300 di nuovo sui banchi. La preside: "Non ci arrendiamo, bisogna reagire"

Anche Amatrice torna a scuola: "Sembra di stare a Baghdad"

È una situazione molto precaria quella in cui ricomincia la scuola ad Amatrice, comune colpito dal terremoto. Una situazione che viene bene descritta da Maria Rita Pitoni, preside della scuola provvisoria, che ha raccontato come si vive il ritorno sui banchi a Radio1 Rai.

"Il corso di Amatrice assomiglia tristemente a quello di città bombardate - dice la Pitoni -, come Baghdad. Là il responsabile è l'uomo, qui la natura ma lo scenario fisico è molto simile".

Quest'anno la scuola sarà a Villa San Cipriano, frazione dove sono state allestite le acule all'interno di moduli prefabbricati. Oltre 300 gli studenti che torneranno nelle classi provvisorie, "dalla scuola d'infanzia al liceo scientifico".

"È come se l'uomo non si arrendesse alla natura e volesse subito reagire", ha detto

la preside in radio, spiegando come la dislocazione in vari campi degli studenti abbia reso più complicato raggiungerli tutti. "Abbiamo usato anche le possibilità che offre la Rete, come Facebook e Whatsapp".

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