La censura pro-Pal a Emanuele Fiano, gli attacchi a viso aperto dai riformisti e pure i sospetti sul correntone degli "amici", che si dà appuntamento a Montepulciano per arginare dall'interno la segretaria Elly Schlein (foto a destra). Senza contare la reprimenda di Romano Prodi, andata in onda a Otto e Mezzo, su La7, venerdì sera. Insomma, il radicalismo della leader è sempre più un nodo da affrontare all'interno del Pd e nel fronte progressista. Una cartina di tornasole, secondo molti nella minoranza dem, è il trattamento riservato dalle frange studentesche a esponenti di centrosinistra non pregiudizialmente ostili allo Stato di Israele.
Un esempio? Quello che è accaduto all'ex deputato del Pd Fiano, cui è stato impedito di parlare all'Università Ca' Foscari di Venezia. "Molto grave aver impedito di farlo parlare", è stato il commento a caldo della segretaria lunedì sera, che ha chiamato l'ex parlamentare per esprimergli "la solidarietà del Pd". A tornare sulla vicenda, sottolineando l'atteggiamento di M5s e Avs, è lo stesso Fiano. "Quanto accaduto mi ha ricordato quello che è successo a mio padre nel 1938 quando fu cacciato dalla scuola dove studiava", ricorda.
"Moltissimi messaggi mi sono arrivati dal Pd ovviamente ma anche da Azione e Italia Viva oltre che da tutto il centrodestra, con i ministri Bernini e Lollobrigida ma anche dalla Lega. Solo da Avs e dal M5s non è arrivato alcun messaggio di solidarietà", racconta. Nel pomeriggio, però, c'è da registrare la telefonata di Giuseppe Conte, che ha provato a contattare Fiano in mattinata senza riuscire a parlargli. E nel pomeriggio arriva anche la nota di Nicola Fratoianni. Restano le critiche, a mezza bocca, sull'eccessivo schiacciamento di Schlein sulle istanze del movimento pro-Pal e su una linea troppo a traino delle piazze.
Sono cristalline le obiezioni dei riformisti, che si sono riuniti venerdì a Milano per battezzare l'alternativa a Schlein. A twittare è Pina Picierno (foto a sinistra), rispondendo alla leader che aveva assicurato che il Pd non si sarebbe più alleato con pezzi di destra. "Sarebbe corretto dire se la segretaria si riferisce al governo Letta o al governo Draghi attacca l'europarlamentare - io sono grata per la funzione istituzionale svolta in un momento molto delicato della vita del Paese". Poi la stoccata: "La storia del Pd non è un menù à la carte da cui scegliere quello che piace all'occorrenza".
Intanto si muovono anche i franceschiniani e la sinistra dem. L'appuntamento è a fine novembre a Montepulciano, con il timore al Nazareno che sia una mossa per commissariare Schlein, stringendole attorno un cordone di sicurezza.
A completare lo scenario della tempesta perfetta è Prodi. Perentorio venerdì sera a Otto e Mezzo: "Vedo che è una scarsa alternativa" quella al governo. "All'Italia", la risposta alla domanda su a chi avrebbe voltato le spalle il centrosinistra.