A Perugia, dove il cioccolato è più di un simbolo, nasce La Città del Cioccolato, un museo esperienziale di 2.800 metri quadri dedicato al “cibo degli dèi”. L’anteprima è stata presentata nel cuore dell’Umbria, dentro l’ex Mercato Coperto, edificio del 1932 firmato Giovanni Buitoni, oggi trasformato in un centro culturale e sensoriale che promette di diventare il più grande polo tematico mondiale dedicato al cacao.
L’operazione, del valore complessivo di circa 6 milioni di euro, è frutto della collaborazione tra pubblico e privato. Dopo un bando comunale vinto da Destinazione Cioccolato Srl SB, il progetto ha preso forma grazie alla misura “Italia Economia Sociale” del Ministero delle Imprese e del Made in Italy con Invitalia, e a un finanziamento di Intesa Sanpaolo. A completare la ricetta, una campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma Mamacrowd che ha coinvolto 198 investitori.
Dietro l’idea, il nome di Eugenio Guarducci, fondatore di Eurochocolate, il festival che da oltre trent’anni trasforma Perugia in un luna park goloso. “Perugia è la Città del Cioccolato per eccellenza — spiega Vasco Gargaglia, presidente di Destinazione Cioccolato —. Avere aperto questo cantiere ha significato iniziare a trasformare un sogno in dolce realtà”.

La sede del museo non è casuale: l’ex Mercato Coperto sorge a pochi passi dal luogo dove nel 1907 nacque la Perugina, il laboratorio di Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni da cui uscì il celebre Bacio. Il legame con la storia continua nel vicino laboratorio di Via Alessi, restaurato e in via di riapertura con il supporto di Luisa Spagnoli Spa. Lì nascerà anche il LAB – Luisa Annibale Base, uno spazio per degustazioni, workshop e masterclass guidate da Maître Chocolatier e Chocolate Taster, tra cui Roberto Caraceni, direttore tecnico e collezionista di oggetti legati al cacao (più di 3.000 pezzi esposti lungo il percorso museale).
Il museo racconta il viaggio del cacao dal seme alla tavoletta. Si parte da un cielo tropicale che ricrea suoni e luci della foresta equatoriale, per poi passare alla storia del cacao, dalle civiltà precolombiane fino all’arrivo in Europa. L’allestimento, firmato dall’artista Manuel Gardina, alterna installazioni, proiezioni e reperti storici.
Il percorso si snoda tra le sezioni dedicate ai distretti italiani del cioccolato — dal Gianduja piemontese alla Modica barocca — e culmina nella “Eurochocolate Square”, dove campeggia l’opera “Il Generale del Cioccolato” di Mamo.
Scendendo di piano, si entra letteralmente nella giungla: una foresta ricreata con piante, statue e profumi racconta le fasi di fermentazione ed essiccazione delle fave di cacao. Attorno, la mostra fotografica “Mujeres del Cacao” del venezuelano Jesús Ochoa celebra le lavoratrici delle piantagioni.

La Città del Cioccolato non è solo museo ma laboratorio di sostenibilità. Attraverso i dati dell’International Cocoa Organization, il visitatore scopre il legame tra cacao, biodiversità e cambiamento climatico. Dai binocoli del primo piano si possono osservare in tempo reale le piantagioni di Playa de Oro in Ecuador, dove Eurochocolate sostiene progetti sociali. C’è anche la sezione scientifica del Programma Cacao of Excellence (COEX), trasferito da Roma a Perugia, che ogni due anni seleziona i 50 migliori cacao del mondo.
Il percorso si chiude con le aree più leggere: Piantalab e Coloralab per i bambini, la Snap Room che riproduce il suono del cioccolato spezzato, e un’area salute in collaborazione con ISCHOM che illustra le proprietà benefiche del cacao. Il cioccolato incontra anche la moda e il design. In mostra un abito di Nicoletta Spagnoli ispirato al cacao e oggetti firmati Iacchetti, Ragni, Ulian e Fioravanti. La Sala Choco Expo, infine, ospiterà esposizioni temporanee, inaugurando con la Colombia e il progetto Agrocadenas, dedicato al sostegno delle filiere agricole locali.
Dopo tanta teoria, arriva la pratica: il Choco Shop, presentato come il più grande negozio di cioccolato al mondo, raccoglie 150 aziende da 34 Paesi, mentre sulla terrazza panoramica del Mercato Coperto attende The Chocolate Bar, dove il peccato di gola è incoraggiato.Con buona pace delle diete, Perugia si prepara a essere la capitale mondiale del cioccolato: un posto dove cultura, memoria industriale e dolcezza convivono senza sensi di colpa.