La Lagarde va al mercato e s'indigna per il caro-prezzi

La visita della presidente Bce alle bancarelle di Firenze. La Coldiretti: "Pensi ad abbassare il costo del denaro"

La Lagarde va al mercato e s'indigna per il caro-prezzi
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Un classico dei format tivù anti casta: il politico di turno tirato in mezzo dall'intervistatore che, a bruciapelo, gli chiede il costo di un litro di pane o di un chilo di michette. Numeri sparati a caso. E, forse, gli abitanti di Firenze devono aver pensato a qualcosa del genere quando ieri mattina, al mercato di Sant'Ambrogio, hanno intravisto aggirarsi, tra i banchi della frutta e della verdura, una signora in giacca azzurra e pantaloni scuri che, anche da lontano, era una copia spiccicata di Christine Lagarde, capo supremo dei banchieri europei. E, se non fosse stato per il codazzo di curiosi, selfie e tutto il resto, probabilmente avrebbero soprasseduto dal fermarsi. Perché, si sa, anche al mercato si va sempre di corsa. In settimana, poi. E, invece, poco alla volta si sono fermati e hanno capito che no, non si trattava di un format televisivo e nemmeno di una gag di un qualche programma comico. Lì, a girare per le bancarelle, c'era la governatrice della Bce in carne e ossa. Che così ha potuto toccare con mano il peso dell'inflazione. Per carità, non è scesa da Francoforte apposta per questo, ma già che c'era.

Ad ogni modo. La Lagarde ha trovato i prezzi un filino alti. "Ho controllato i prezzi del cibo molto attentamente e sì, sono aumentati, ma molto meno rispetto a due anni fa - ha detto - ora sono ancora in aumento e sono più alti dell'inflazione media che abbiamo. Quindi abbiamo una media di circa il 2% ma i prezzi dei prodotti alimentari sono un po' più alti e noi dobbiamo assicurarci che continuino a scendere, perché il cibo è importante". Il discorso non fa una grinza. E ascoltarlo da lei ci rinfranca, visto che anche noi, pur non essendo a capo della Bce, è anni che, quando andiamo a far la spesa, ci lamentiamo del caro prezzi. "Costa tutto una fortuna", un grande classico delle nostre lamentele. E non siamo economisti, eh, quindi è tutto basato sul portafogli che si svuota più rapidamente. "Un tempo non era mica così", altro grande classico delle nostre lamentele. E non abbiamo nemmeno una laurea in statistica, eh, quindi niente percentuali o grafici cartesiani. E quindi, non avendo studiato né economia né statistica, mai e poi mai avremmo pensato di giungere alle stesse conclusioni della Lagarde o di un qualsiasi altro banchiere centrale (ve lo immaginate Powell al mercato di via Fauché a Milano?). Ma così è stato.

Soffermandoci un minuto in più a pensare al capo della Bce che discetta sui rincari del carrello della spesa mentre cerca di un panettone per accontentare "una richiesta speciale" del marito, ci siamo domandati se su a Francoforte qualcosa in più, negli ultimi anni, avrebbero potuto farla per far scendere i prezzi. E non siamo stati certo gli unici. Anzi. Le sue parole hanno sollevato il disappunto di molti. "Senza vergogna", ha commentato la Coldiretti. "La presidente dovrebbe pensare ad abbassare il costo del denaro per aumentare la competitività del sistema. Anche perché rientra nella sua responsabilità contenere i tassi".

Ora la speranza è che, tornando a Francoforte, oltre a portarsi dietro "la bellezza dell'Italia e del Rinascimento" e lo "stato d'animo molto positivo" che mette addosso Firenze, possa fare qualcosa in più per contrastare i prezzi del cibo che effettivamente sono spesso troppo alti.

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