Cronache

Ancora guai per De Benedetti: a giudizio per l'amianto Olivetti

Tutti rinviati a giudizio gli imputati del processo sulle morti da amianto. Fra loro anche l’ex ministro Corrado Passera

Ancora guai per De Benedetti: a giudizio per l'amianto Olivetti

Sono stati tutti rinviati a giudizio (con l’eccezione di due posizioni) gli imputati del processo sulle morti da amianto fra gli ex lavoratori Olivetti. Fra loro figurano l’imprenditore Carlo De Benedetti e l’ex ministro Corrado Passera. Il gup Cecilia Marino ha pronunciato alcuni proscioglimenti, relativi a posizioni marginali, e non ha accolto tutte le richieste della procura di Ivrea. Il processo si aprirà il 23 novembre.

I pm Laura Longo e Lorenzo Boscagli hanno indagato a vario titolo i vertici della Olivetti, che a partire dagli anni Sessanta hanno ricoperto incarichi dirigenziali. Sono 17 le persone rinviate a giudizio a Ivrea al termine dell’udienza preliminare per i
morti da amianto all’Olivetti. Fra esse figurano Carlo De Benedetti, l’ex ministro Corrado Passera e l’imprenditore Roberto Colaninno. I proscioglimenti sono undici. Fra gli indagati che escono dal procedimento ci sono i figli di De Benedetti, Marco e Rodolfo. "La decisione di oggi, che pure assolve i semplici membri di cda, consente di andare a processo e stabilire finalmente le responsabilità anche individuali, a partire delle figure più autorevoli, amministratori delegati e presidenti, evitando lo scaricabarile verso le figure più in basso nella scala gerarchica", afferma Federico Bellono, segretario della Fiom di Torino, commentando i 17 rinvii a giudizio nel procedimento per l’amianto all’ex Olivetti. La Fiom è parte civile nel procedimento.
"Un passo importante - ha aggiunto il sindacalista - per fare giustizia, per tutti coloro che fino ad oggi e, purtroppo, per gli anni a venire, moriranno per una patologia che non lascia scampo".

E davanti al gup Cecilia Marino il pm Laura Longo si è anche soffermata su un documento, datato 1981, in cui il Politecnico di Torino rivelava valori non a norma di talco nelle lavorazioni dell’azienda. “Perché quel talco, ritenuto contaminato, verrà sostituito solo a partire dal 1986? – ha sottolineato la Longo chiedendo il rinvio a giudizio degli imputati. "Dalle parole della dottoressa Longo, supportate da una gran mole di documenti e di testimonianze, emerge un quadro davvero impressionante di sottovalutazione del problema da parte dell’Olivetti", ha commentato Federico Bellono. "Considerata l’inconsistenza della tesi accusatoria, l’Ingegner Carlo De Benedetti è amareggiato per il rinvio a giudizio deciso dal gup del Tribunale di Ivrea ma resta convinto che il processo stabilirà la sua totale estraneità ai reati che gli vengono contestati". È quanto afferma un portavoce di Carlo De Benedetti dopo la decisione del tribunale di Ivrea. "La corposa indagine dei Pubblici Ministeri si basa infatti - prosegue - su semplici ipotesi, che non si fondano nè sulla realtà processuale nè sulla realtà storica dell’azienda.

L’Ingegner De Benedetti - conclude - ricorda ancora una volta che per quanto di sua competenza, nel periodo di permanenza in azienda, l’Olivetti ha sempre prestato la massima attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, con strutture organizzative articolate e con misure adeguate alle normative e alle conoscenze scientifiche dell’epoca".

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