Cronache

A un anno dal crollo del ponte Morandi: "Pretendiamo giustizia"

I parenti delle vittime hanno contestato la delegazione di Atlantia e di Autostrade per l'Italia. Conte: "Non abbiamo dimenticato"

A un anno dal crollo del ponte Morandi: "Pretendiamo giustizia"

Un anno dopo il crollo del ponte Morandi, Genova ricorda le 43 vittime. Alla messa, celebrata sotto la nuova pila 9, ha preso parte anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto dal prefetto Fiamma Spena, dal sindaco della città Marco Bucci e dal governatore della Regione Liguria Giovanni Toti. Per la cerimonia di commemorazione sono giunti anche i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Autostrade per l'Italia ha diffuso una lettera redatta per l'occasione: "A un anno dalla tragedia del ponte Morandi, il CdA di Autostrade per l'Italia, quello di Atlantia e i lavoratori di tutto il gruppo rinnovano il cordoglio e la compassione più sincera per le vittime del crollo e per il dolore dei loro familiari. Siamo consapevoli e profondamente rammaricati per la gravità delle sofferenze causate alla comunità".

Presente anche la delegazione di Atlantia e di Autostrade per l'Italia: i parenti delle vittime hanno espressamente chiesto alle istituzioni di farla allontanare; successivamente i manager del gruppo Giovanni Castellucci e Giuliano Mari hanno abbandonato il capannone. Egle Possetti, presidente del Comitato Familiari Vittime del Morandi, ha affermato: "Non possiamo pensare di non poter più abbracciare i nostri cari, la loro unica colpa è stata quella di trovarsi lì in quel momento. Una condanna a morte senza possibilità di appello. Come cittadini non possiamo accettare che eventi come questo possano accadere: siamo attori di una tragedia e non possiamo restare inermi. La parola principale del nostro paese deve essere prevenzione".

Un ponte più sicuro

Il capo del governo in un intervento ha dichiarato: "Rivolgo un commosso pensiero a tutti i genovesi e in particolare ai familiari delle 43 vittime oggi riuniti qui per questa dolorosa commemorazione. La presenza delle istituzioni testimonia la vicinanza di una nazione intera. Non abbiamo dimenticato. Un anno fa ero qui attonito e lanciai un monito: non lasceremo sola Genova. Quel monito è diventato impegno e si è concretizzato in un percorso che giorno dopo giorno ha spinto Genova sulla via della rinascita".

Conte ha poi parlato anche della costruzione del nuovo ponte: "Oggi il simbolo della tragedia non esiste più, al suo posto nascerà un ponte più sicuro. Il cantiere è attivo 7 giorni su 7 e secondo le previsioni il ponte, il cui progetto è stato donato alla città da Renzo Piano, sarà percorribile ad aprile 2020". Il premier ha infine terminato così il suo discorso: "Per le vittime non cesseremo mai di invocare giustizia. Oggi il nuovo ponte rappresenta la vita che sempre deve rinnovarsi e riprendere a fluire". Il compito della politica infatti è quello di "fornire risposte per realizzare il bene dei cittadini" e di effettuare "un'opera di prevenzione, per fare in modo che tali tragedie non accadano e dare ai nostri figli un Paese più sicuro. Genova, precipitata nell'ora più buia, ha riacceso la luce e ridato speranza a un Paese intero".

Non è mancata la polemica politica. Sul proprio profilo Facebook Di Maio ha parlato della revoca delle concessioni ad Aspi: "Qualcuno ha iniziato ad avere paura, la Lega si era sempre opposta a questa iniziativa. Non ho mai capito il perché... Io penso che lo Stato non debba avere paura, io penso che lo Stato debba rispondere ai cittadini e stare dalla loro parte".

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini si è complimentato per come si stanno svolgendo i lavori: "La sensibilità dei familiari prevale su tutto. Qualunque sensazione, richiesta o anche legittima rabbia. La magistratura lavora e i tecnici e i periti sono al lavoro, ci sono la giustizia, le richieste di risarcimento e di ritiro delle concessioni, per carità, ma tutti sulla ricostruzione stanno facendo un buon lavoro".

L'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, durante l'omelia ha ricordato i disagi vissuti in questi dodici mesi dagli abitanti e dai lavoratori della zona: "Tutti hanno vissuto il distacco da un ambiente famigliare caro, hanno visto messo in crisi il loro lavoro. Ma su tutto ha aleggiato la speranza, il credere in un futuro non lontano che oggi cominciamo a vedere, proprio qui. Se restiamo uniti le nostre capacità faranno miracoli".

Marco Bucci si è rivolto ai parenti delle vittime: "La nostra porta è sempre aperta, per fare tutto quello che è possibile fare. Vogliamo starvi vicino, e farvi un regalo, un Genova più grande e più forte che mai. L'obiettivo è comune, è il bene della città, è il bene di tutti noi. La città ci chiede di fare un grande lavoro, qui siamo vicini al ponte caduto, ma anche al nuovo ponte. Ci rimboccheremo le maniche".

Ha fatto un proprio intervento anche Giovanni Toti: "Vi assicuro che ogni giorno abbiamo lavorato per essere all'altezza del vostro dolore e del vostro ricordo per delle morti assurde e inspiegabili. Dove non siamo arrivati, non è stato per mancanza di impegno, e ci arriveremo. La pila alle nostre spalle è il simbolo che un sogno può diventare realtà, il traguardo non è lontano".

"Questa battaglia mi è costata molto: mi sono messo contro l'intero sistema politico, mediatico, affaristico italiano e per questo hanno cercato in ogni modo di screditarmi, di descrivermi come non sono. Ma rifarei comunque tutto ciò che ho fatto, altre cento, mille volte. Perché l'ho fatto per i genovesi e per tutti i cittadini", ha scritto Danilo Toninelli. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha poi aggiunto: "A un anno esatto dal crollo del Morandi, Genova è già tornata in piedi. E questo pensiero, che mi rende orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto, lenisce lo sconforto".

Su Facebook ha detto la sua Roberto Fico: "Quanto accaduto chiama in causa risposte di giustizia, ma anche un impegno serio e costante nel tempo da parte delle istituzioni affinché sciagure del genere non si ripetano mai più. Lo Stato deve fare la sua parte, e quindi anche pretendere che i privati adempiano ai propri obblighi in modo esemplare". Il presidente della Camera ha poi ribadito l'importanza di tale commemorazione per "aiutarci a riflettere sulla necessità di promuovere e mettere in atto un'azione declinata su parametri di prevenzione, di controllo e di manutenzione rispetto al nostro territorio e alle condizioni delle infrastrutture, che è tanto più imprescindibile in quanto legata alla sicurezza e alla incolumità dei cittadini.

Sono scelte che appartengono alla buona politica, da cui può dipendere la salvezza di molte vite umane".

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