Cronache

Aosta, sulla carta d'identità spunta il luogo di nascita ​col vecchio nome fascista

Dopo aver rinnovato la carta d'identità, un uomo valdostano si è visto modificare il nome del proprio comune di nascita che da La Thuile è diventato Porta Littoria, ovvero il toponimo utilizzato dalla località montana durante il fascismo

Aosta, sulla carta d'identità spunta il luogo di nascita ​col vecchio nome fascista

Sembra di essere tornati ai tempi del Millennium bug, quando la tecnologia minacciava di riportarci nel passato allo scoccare della mezzanotte del nuovo millennio, e invece la storia che arriva dalla Val d'Aosta mostra come invece a farla da padrone sia sempre l'errore umano. In seguito al rinnovo della carta d'identità, un uomo valdostano nato nel 1942 si è infatti visto modificare il nome del proprio comune di nascita da La Thuile al desueto Porta Littoria, nome con cui la località al confine con la Francia era nota dal 1939 al 1946, all'epoca cioè dell'italianizzazione forzata dei toponimi in patois e in occitano voluta dal regime di Benito Mussolini.

A segnalare la bizzarra anomalia è stata Alessia Démé, segretaria del Sindacato Autonomo Valdostano Travailleurs, che in una lettera indirizzata al Presidente della regione, al prefetto di Aosta e al ministro dell'Interno Matteo Salvini ha affermato: "Stamane si è recato presso la nostra sede sindacale Savt di Aosta un nostro iscritto storico per disbrigare una pratica e, per espletare la procedura, ha presentato il proprio documento di identità da allegare alla modulistica. Ebbene, io stessa leggo con i miei occhi che la carta d’identità rilasciata in questo mese di febbraio 2019 indica come luogo di nascita del cittadino il comune di “Porta Littoria” (tra parentesi AO). Il signore stesso era visibilmente perplesso, perché la carta di identità gli è stata regolarmente rilasciata dagli uffici competenti”.

Nella parte della missiva rivolta direttamente alle autorità si legge inoltre: "Ora non devo certo spiegare a Voi destinatari della presente missiva quanto sia grave che la nostra identità non sia più rispettata e che addirittura si ritorni ad una toponomastica di epoca fascista, contro cui il Sindacato che io ho l’onore di rappresentare in quanto segretaria generale ha fortemente combattuto. Mi appello a Voi affinché venga posto immediato rimedio a quello che noi qui al Savt riteniamo una mancanza totale di rispetto per la nostra storia e per la nostra identità".

Il mistero del cambio di nome è però ben presto spiegato. Come riportato dal quotidiano online Aosta Sera infatti, nell'agosto del 2016 arrivarono nel comune di Aosta i tecnici del ministero dell'Interno allo scopo di aggiornare gli archivi digitali delle anagrafi comunali, per standardizzarle a quelle del resto del Paese. In quel caso tuttavia, ad essere aggiornate furono anche le denominazioni storiche dei comuni anno per anno, con il risultato che a volte per alcuni anziani nati prima della seconda guerra mondiale il comune di nascita registrato sulla carta d'identità è diverso da quello presente su tutti gli altri documenti.

Un nuovo capitolo nell'accidentata storia della burocrazia italiana.

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