Archiviato il gioielliere che uccise il ladro: "Fu legittima difesa"

Nel novembre 2015 Corazzo era stato sequestrato per ore con moglie e figlia. Quindi riuscì a liberarsi ferendo a morte il rapinatore albanese che lo teneva bloccato

Archiviato il gioielliere che uccise il ladro: "Fu legittima difesa"

Era il novembre del 2015, quando a Rodano, nel Milanese, il gioielliere Rodolfo Corazzo sparò, uccidendolo, a un rapinatore albanese che si era introdotto nella sua abitazione insieme a due complici. Oggi il gip di Milano Donatella Banci Buonamici ha archiviato l'inchiesta stabilendo che si era trattato di legittima difesa.

Una decisione che accoglie la richiesta del pm Grazia Colacicco, che a settembre dello scorso anno aveva chiesto l'archiviazione del caso sostenendo che l'orefice lombardo avesse aperto il fuoco per difendersi, e che lo avesse fatto legittimamente.

Durante la rapina, Corazzo era stato tenuto in ostaggio per due ore e mezza insieme alla moglie e alla figlia. A tenerlo sotto minaccia l'ergastolano Valentin Frrokaj, già evaso due volte, insieme ad alcuni complici. Approfittando di un momento di distrazione dei banditi, il gioielliere era riuscito a liberarsi e ad afferrare una delle armi che teneva in casa con regolare porto d'armi.

Uno sparo ferì poi a morte Frrokaj, portando peraltro anche all'incriminazione

di Corazzo per eccesso colposo di legittima difesa come atto dovuto. Ora, finalmente, la fine dell'incubo: quella reazione si configurò come legittima. Ed il caso rischia di rappresentare un precedente di giurisprudenza.

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