Arci, comunisti e centri sociali in piazza contro dl Sicurezza

È partita da piazzale Piola la manifestazione milanese contro il decreto Sicurezza e contro la chiusura del centro di accoglienza di via Corelli, che potrebbe essere trasformato in un centro per i rimpatri

Arci, comunisti e centri sociali in piazza contro dl Sicurezza

È partita da piazzale Piola la manifestazione milanese contro il decreto Sicurezza e contro la chiusura del centro di accoglienza di via Corelli, che potrebbe essere trasformato in un centro per i rimpatri. Poco prima delle 16 qualche migliaio di persone sono partite lungo un percorso di circa 4 km che le porterà fino a via Corelli. Alla manifestazione partecipano la rete di "Mai più lager-No ai Cpr", la Camera del Lavoro, Arci, Rifondazione Comunista, la Rete Studenti Milano e l'Usb Lombardia. Tante le bandiere di Cgil, Fiom, Pci, Cobas e anche quelle arcobaleno della pace. Tra gli striscioni portati dai manifestanti si legge "Mai più lager. Né a Città Studi né altrove" e "Lega ladrona. Salvini casta". Il segretario della Camera del Lavoro Corrado Mandreoli, presente al corteo, ha denunciato "l'assoluta mancanza di diritto delle persone rinchiuse nei centri di espulsione e l'inutilità di istituti di questo tipo. Nel 2018 sentirci riproporre uno strumento inadeguato e costoso è vergognoso".

"Dopo aver parlato coi responsabili delle strutture d'accoglienza sconvolte dallo tsunami del decreto #Salvini e aver letto i numeri di donne, bambini, giovani uomini che in queste settimane finiranno per strada

volevo esprimere un concetto piuttosto articolato", ha dichiarato l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino, che ha aggiunto: "Salvini: sei un buffone pericoloso. Ma noi resisteremo".

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