Cronache

Arrestate per percosse due maestre d'asilo

Le due lavoravano in una scuola pubblica di Roma. Costringevano i bimbi a picchiare i più piccoli

Il cancello della scuola San Romano a Roma
Il cancello della scuola San Romano a Roma

Picchiavano i bambini dell'asilo in cui lavoravano per farli stare buoni. Per questo sono finite agli arresti domiciliari per percosse e maltrattamenti su minori una maestra, Franca Mattei di 63 anni, e la coordinatrice, Maria Rosaria Citti di 57 anni, della scuola pubblica per l’infanzia San Romano di Roma. Le vittime sarebbero dei bimbi tra i quattro e i cinque anni, che avrebbero raccontato le violenze ai genitori e alle altre maestre. Quest'ultime hanno provato a riprenderla e a denunciare i comportamenti dell'insegnante alla direttrice, che però copriva l'accusata e emarginava chi protestava, anche con intimidazioni. "Altre maestre dell’istituto e la direttrice Citti sono da tempo a conoscenza dei comportamenti della Mattei. La direttrice non è mai intervenuta, neppure attivando verifiche interne bensì ha coperto", scrive il gip.

Dalle indagini sono emerse diversi comportamenti violenti e denigratori adottati dalla maestra (con l'approvazione della direttrice) nei confronti dei piccoli, come dimostrano le immagini registrate dalle telecamere nascoste installate nella scuola dopo le denunce. Uno di bimbi, colpevole di essersi fatto la pipì nei pantaloni, sarebbe stato costretto dalla maestra ad inginocchiarsi e ad asciugarla con un fazzoletto di carta, dopo essere stato minacciato, davanti agli altri bambini, di fargliela pulire con la faccia. Altri venivano utilizzati come kapò: veniva loro ordinato di mettere a tacere ("Vai da lui e schiaffeggialo") i più piccoli. Comportamenti peggiori venivano subiti dai disabili, che venivano apostrofati come "scemo", "zozzo", "bastardo".

"I miei metodi funzionano", rispondeva Franca Mattei a chi le contestava l'uso della violenza. Ad una bidella che le faceva notare quanto compiuto contro alcuni alunni, rispondeva inoltre che "è antieducativo, però per me funziona". Per il gip quelli della maestra sono "comportamenti minacciosi e violenti che non abbandona nel corso della lezione, mettendo i bambini così piccoli in stato di soggezione e paura costanti. La natura della relazione aggressiva e ingiustificata, intollerabile, che la maestra ha instaurato e tiene con la sua classe, rende chiaro come la maestra intenda il proprio ruolo educativo".

Sul caso sta lavorando anche il ministero dell’Istruzione, che ha disposto un’ispezione alla scuola. "Voglio innanzitutto esprimere la mia sincera vicinanza alle famiglie dei bambini che frequentano la scuola", ha detto il ministro Maria Chiara Carrozza, "Spero che si faccia luce al più presto sulla vicenda.

Se le accuse saranno confermate, si tratterebbe di un caso che richiede una risposta immediata e la massima fermezza".

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