Cronache

Arriva il "bonus gratitudine" a chi accoglie migranti: 107mila euro a Rovigo

Dal governo arrivano i primi soldi per chi è disposto ad accettare di accogliere i migranti. E Rovigo incassa i primi 107mila euro, da spendere a piacimento

Arriva il "bonus gratitudine" a chi accoglie migranti: 107mila euro a Rovigo

Lo avevano promesso ed ora ci siamo: il "bonus gratitudine" per gli enti locali che accolgono i migranti è arrivato.

Ad annunciarlo è il prefetto di Rovigo Enrico Caterino, che, come racconta il Gazzettino, ha annunciato ieri l'assegnazione al Comune, da parte del governo, di 500 euro per ogni profugo accolto. Per il capoluogo rovigino, amministrato dalla Lega Nord, si tratta di ben 107mila euro.

"È in arrivo dal Ministero il pagamento di questo contributo una tantum che i Comuni potranno utilizzare come meglio credono", ha spiegato Caterino. Si tratta infatti di una somma non vincolata, che le pubbliche amministrazioni potranno spendere come meglio credono. Uno solo il limite: le risorse così allocate andranno spese entro la fine dell'anno. Una condizione che non è proprio impossibile rispettare.

L'idea di un "bonus gratitudine" verso le amministrazioni accoglienti risale almeno all'ottobre dello scorso anno, quando il governo Renzi, alle prese con le proteste dei tanti Comuni che rifiutavano di ospitare i richiedenti asilo, stabilì una sorta di ricompensa per chi fosse stato disposto a collaborare. In cima alla classifica c'è Milano, che dovrebbe ricevere un milione e mezzo di euro, mentre la Regione più virtuosa è la Lombardia, con ben 503 amministrazioni "accoglienti" che in tutto avranno oltre dieci milioni e mezzo di euro.

L'accordo siglato fra l'allora ministro dell'Interno Angelino Alfano e l'Anci prevede tra l'altro che le somme così stanziate possano fra l'altro essere utilizzate anche per l'ordinaria manutenzione e per i lavori pubblici.

Con i soldi incassati per aver accolto i migranti, ad esempio, il sindaco di Rovigo potrà riparare le buche nelle strade o migliorare la stabilità degli edifici pubblici.

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