Cronache

La Chiesa ortodossa italiana: "Ecco come stanno le cose con Meluzzi"

Alessandro Meluzzi è un vescovo ortodosso? La posizione della Chiesa Ortodossa italiana

La Chiesa ortodossa italiana: "Ecco come stanno le cose con Meluzzi"

Alessandro Meluzzi è un vescovo ortodosso? A spiegare come stanno le cose ci pensa il portavoce della Chiesa Ortodossa italiana, Antonio Parisi:

"Alessando Meluzzi all’inizio degli anni 90 incominciava un silenzioso ed intenso percorso di fede con Don Pierino Gelmini, strada culminata nella ordinazione diaconale greco –cattolica in Siria avvenuta nei primi anni di questo nuovo millennio.

Nel 2015 questa progressione arricchitasi di oltre 10 anni di studi universitari teologici è sfociata poi nel presbiterato ad opera di padre Leopoldo Adeodato Mancini, Patriarca ecumenico della Chiesa Ortodossa Assiro-Caldea per l’Europa, recentemente tornato alla Casa del Padre in odore di Santità.

A seguito di questo a novembre 2015 i membri della Chiesa Ortodossa Italiana lo nominavano Vescovo e quindi lo eleggevano Primate della loro organizzazione ecclesiale. Organizzazione questa che ha propri statuti, propria organizzazione e propria gerarchia nelle 20 regioni italiane. La Chiesa Ortodossa Italiana ha quindi un dibattito teologico interno ed un esame delle tematiche ecclesiali e della vita di tutti i giorni nonché propri rapporti istituzionali italiani ed internazionali, esattamente come ogni Chiesa autonoma ed autocefala. La Chiesa Ortodossa Italiana in questa ottica sta intraprendendo il percorso che la porterà al riconoscimento da parte dello Stato Italiano.

Dunque Alessandro l non ha mai dichiarato che la sua chiesa appartenga ad altra organizzazione ortodossa che non sia quella della CHIESA ORTODOSSA ITALIANA.

D’altra parte l’universo delle Chiese Ortodosse nel mondo in generale e in Italia in particolare vede operare decine di chiese ortodosse nazionali e non, tutte indipendenti le une dalle altre. Spesso alcune di queste vivono in uno stato di permanente litigiosità tra di loro con accuse e ripicche a volte, anche pesanti, che determinano il mancato riconoscimento reciproco oltre ad accuse le più fantasiose e varie. Per capire il clima, basti ricordare che la scissione Ortodossa dalla chiesa Cattolica diede luogo, oltre 900 anni fa, ad un reciproco anatema tra le due Istituzioni, cancellato solo ai tempi di Papa Paolo VI. A Gerusalemme nella Chiesa del Santo Sepolcro questa litigiosità impedisce da circa un secolo di spostare una scala a pioli per problemi di competenza tra le diverse chiese Ortodosse e i Cattolici. La sciagurata scala ha dato luogo addirittura a scazzottate tra preti ortodossi e frati cattolici. Ebbene la CHIESA ORTODOSSA ITALIANA gemmata dall’esperienza profetica di padre Leopoldo Adeodato Mancini, vuole essere una nuova Istituzione ecclesiale finalizzata a vivere l’Ortodossia ed il Cristianesimo nella sua declinazione orientale, definita “ il secondo polmone del Cristianesimo” dal grande Papa Giovanni Paolo ll . Tutto questo lo si intende in uno spirito di fraternità, amore ed ecumenismo. La Chiesa Ortodossa Italiana non vuole litigare con alcuno, non vuole denigrare i fratelli in Cristo e qualsiasi altro essere vivente.

Circa la “scomunica” di cui si ciancia a più riprese su alcuni media occorre osservare che per esserne colpiti, occorre far parte della organizzazione che lancia l’anatema.

Alessandro l non ha mai affermato di far parte di altre realtà ecclesiali ortodosse e men che mai di aver ricevuto scomuniche da chicchessia tra le Chiese Patriarcali cattoliche o ortodosse. Allo stesso modo in cui esistono tanti partiti politici, esistono tante Chiese ortodosse. Può, per esempio, un partito decretare l’espulsione dalle file di un partito concorrente di un iscritto alla formazione avversaria? A quale titolo dunque si parla di scomunica di Meluzzi da parte di una Chiesa concorrente?

Si tratta ora di dover tutelare la onorabilità pubblica della Chiesa Ortodossa Italiana e dei suoi fedeli da ogni diffamazione e quindi si procederà nelle apposite sedi legali contro quanti in maniera impropria parlano della Chiesa Ortodossa Italiana, della sua vita ecclesiale e dei suoi membri".

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