Cronache

Assenteismo all'ospedale, arriva la prima condanna

Sei mesi, in abbreviato, a una caposala del Ruggi di Salerno accusata di andare in spiaggia nell'orario di lavoro. L'inchiesta sui furbetti del cartellino coinvolse più di 800 persone

Assenteismo all'ospedale, arriva la prima condanna

Assenteismo in ospedale a Salerno, arriva la prima condanna. A una caposala in forza alla struttura sanitaria del “San Giovanni di Dio – Ruggi d’Aragona” è stata inflitta la pena (sospesa) di sei mesi. Contestualmente, a carico della donna, sono state rigettate le richieste che erano state avanzate dalle parti civili costituitesi.

La sentenza è arrivata in sede di processo abbreviato ed è stata pronunciata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno che non ha accolto in pieno la richiesta a carico della donna che il pubblico ministero dell’inchiesta aveva formulato nella condanna a ventidue mesi. Contestualmente, come riferisce La Città di Salerno, il gip ha disposto altri dodici rinvii a giudizi: tutti dovranno difendersi dall’accusa di truffa e violazione delle norme stabilite per i dipendenti della pubblica amministrazione dal decreto Brunetta. Infine (sempre all’esito della stessa udienza preliminare) è arrivato il proscioglimento per un altro dipendente che era stato accusato di aver timbrato il badge di un collega assente.

La questione dell’assenteismo all'ospedale di Salerno più volte è arrivata all’attenzione nazionale. Inizialmente, invischiati nell’inchiesta, c’erano quasi ottocento persone. A vario titolo, tutte ritenute coinvolte nella maxi inchiesta della Guardia di Finanza che era partita dalle denunce di sindacati e altri dipendenti della struttura sanitaria campana.

La caposala condannata (accusata di aver timbrato il cartellino per poi andarsene in giro in spiaggia) è tra le sei persone già licenziate dall’ospedale tra cui figurano un’altra caposala, un’infermiera, un impiegato, un addetto alle pulizie, uno alla formazione e uno ai servizi tecnici.

Del caso, a febbraio scorso, s’era occupata pure la trasmissione televisiva “Quinta Colonna” che all’inchiesta sull'assenteismo aveva dedicato un servizio e un dibattito, molto teso, con le persone accusate di essere dei “furbetti del cartellino”.

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