Asti, il killer della tabaccaia ha speso i soldi per la figlia ​giocandoli al videopoker

Gli 11 mila euro percepiti per la figlia e lo stipendio 2800 euro al mese sarebbero stati investiti dall'uomo nel gioco d'azzardo

Asti, il killer della tabaccaia  ha speso i soldi per la figlia ​giocandoli al videopoker

Emergono nuovi particolari sull'omicidio della tabaccaia di Asti. Dopo l'arresto di Folletto gli inquirenti hanno ascoltato la confessione del killer. L'uomo ha più volte ripetuto di avere ucciso perché avrebbe perso la testa a seguito della rapina per le urla della donna. L arapina, sempre secondo quanto avrebbe riferito Folletto, sarebbe nata per esigenze economiche e "per pagare le cure della figlia malata". E ora è proprio su questo punto che gli inquirenti vogliono vederci chiaro. Si indaga sulle entrate di Folletto e soprattutto sulle spese che avrebbe sostenuto prima della rapina. Gli investigatori avrebbero scoperto che il piccolo "tesoretto" accantonato da Folletto e destinato alla figlia sarebbe stato speso al videopoker. Gli 11 mila euro percepiti dall'accompagnamento della figlia e lo stipendio 2800 euro al mese sarebbero stati investiti dall'uomo nel gioco d'azzardo.

Una mossa fatale che ha in poco tempo esaurito le riserve di Folletto. A questo punto è scattato il folle gesto della rapina ed è scattata la rapina.

Prima però l'uomo avrebbe continuato a chiedere denaro in prestito. Ad Asti chi lo conosceva ripete una sola cosa: "Chiedeva soldi a tutti". E con una rapina di 800 ha creduto di poter risolvere i suoi problemi distruggendo per sempre la vita della famiflia di Maria Luisa Fassi.

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