Cronache

Audi Q7, la nuova generazione fa subito da punto di riferimento

Le versioni Business, con i loro numerosi optional nell'allestimento, garantiscono un valore residuo più elevato. Aumentata l'efficienza

Che Audi sia una casa automobilistica all'avanguardia della tecnica ce lo ricorda da decenni la firma della sua comunicazione, ma, all'atto pratico, è l'evoluzione dei suoi modelli a confermarlo, come nel caso della vera seconda generazione di Q7, il primo Sport utility di Ingolstadt che ha aperto la strada ai più compatti Q5 e Q3, che debutta adesso con la ferma intenzione di diventare il nuovo benchmark nel raffinato mondo dei Suv alto di gamma premium. Sarà così anche nel settore delle flotte?

«La nuova Q7 rappresenta un'enorme evoluzione rispetto alla generazione precedente e ha le caratteristiche per conquistarsi una posizione di rilievo come company car destinata al top management di un'azienda - afferma con sicurezza Alberto Cestaro, responsabile vendite flotte di Audi Italia - e lo farà ponendosi in alternativa non tanto ad altri Suv, ma anche e soprattutto alle ammiraglie, come la nostra A8, perché pur conservando dimensioni importanti (la nuova Q7, con una lunghezza di 5,05 metri è più corta di 37 mm rispetto alla predente) è stata alleggerita, mediamente, di 300 kg, un dimagrimento che la rende estremamente maneggevole e agile, più vivibile anche nel traffico cittadino».

Sebbene più leggera, la nuova Q7 conserva la configurazione a 7 posti e, nonostante sia più corta, presenta un abitacolo più spazioso, sia per gli occupanti sia per i bagagli (abbattendo la terza fila di sedili il volume è di 890 litri, e sale a oltre 2mila abbattendo anche la seconda fila. Come ha premesso Alberto Cestaro la Q7, per la sua esclusività, non può fare grandi numeri in una flotta aziendale, ma i Fleet manager sono comunque quotidianamente alle prese con il total cost of ownership . Cosa ha da offrire in più rispetto al passato il nuovo grande Suv con i quattro anelli sotto questo profilo? «Motori completamente nuovi, a cominciare dal V6 tre litri turbodiesel che sviluppa una potenza massima di 272 cv ma che, grazie anche alla massa ridotta, emette appena 149 g/km di CO2, un valore che fino a qualche anno fa era raggiunto solo da berline compatte e non certo da un tre litri montato su un'auto che arriva a sfiorare le due tonnellate - spiega Cestaro - e a fine anno potremo contare anche sulla versione da 218 cv che non paga il superbollo, in attesa della e-tron ibrida plug-in, diesel-elettrica da 373 cv con trazione quattro (emissioni 46 g/km di CO2, 56 km di autonomia in elettrico)». Nelle company car e nel noleggio a lungo termine punto di forza, ormai storico, di tutte le Audi è poter contare su versioni Business che, includendo numerosi optional nell'allestimento (con un risparmio medio del 20%), mantengono un valore residuo più elevato. «È così anche per la nuova Q7 .

precisa Cestaro - per la quale proponiamo le versioni Business e Business Plus che vanno ad arricchire una dotazione di base già ricca, perché la nuova Q7, sotto il profilo della tecnologia per l'assistenza alla guida e per l'infotainment, oggi è il nuovo punto di riferimento della categoria".

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