Autostrade, a rischio caduta le barriere antirumore

Nuova inchiesta della Finanza sui pannelli fonoassorbenti: "Possono ribaltarsi per l'azione del vento". Ipotizzati i reati di frode in pubblica fornitura e attentato alla sicurezza dei trasporti

Autostrade, a rischio caduta le barriere antirumore

Dopo il crollo del ponte Morandi e del viadotto sulla A6 tra Torino e Savona, gli occhi sono tutti puntati sulle autostrade italiane. E mentre si continuano ad esaminare documenti sequestrati nell'ambito del procedimento penale sul crollo del ponte a Genova, ecco che spuntano nuovi elementi.

Questa volta, a finire nel mirino della Procura sono le barriere antirumore che costeggiano la tratta ligure e che metterebbero in pericolo la sicurezza. Come spiega il Secolo XIX, la quinta inchiesta penale su Autostrade vede ora indagati gli ex top manager Paolo Berti e Michele Donferri Mitelli di Aspi, Antonino Galatà e Marco Vezil di Spea riguardo ai pannelli fonoassorbenti. L'indagine è partita da alcuni parziali cedimenti delle barriere in A12, nel tratto tra Genova e Livorno.

I pannelli, come si legge nel decreto di perquisizione, vengono definiti pericolosi "perché a rischio ribaltamento anche in relazione all'azione del vento". A questa inquietante descrizione, si aggiunge anche un altro fatto. Secondo la Procura i vertici di Autostrade avrebbero violato la concessione con lo Stato e compiuto il reato "di frode in pubbliche forniture". Sarebbero quindi state installate barriere fuori norma, realizzate cioè con materiali diversi da quelli previsti dalla legge e con dimensioni errate. "Autostrade ha obblighi di tenere la rete infrastrutturale a norma. Se non lo fa vìola la concessione e commette il reato di frode", ha spiegato al quotidiano una fonte investigativa.

Due quindi i reati contestati ai top manager: quello di attentato alla sicurezza dei trasporti, dato che la caduta dei pannelli potrebbe provocare incidenti e vittime, e quello di frode nelle pubbliche forniture.

Così sono partite nuovi controlli da parte dei militari della Guardia di finanza. Sono state perquisite le sedi di Genova e Roma di Autostrade e della società che aveva responsabilità in campo di manutenzione e sicurezza, la Spea Engineering. Ma sotto la lente degli investigatori è finita anche la Pavimental di Genova, società che gestisce diversi appalti per Aspi, e che avrebbe realizzato proprio alcune di queste barriere fuori norma. Controlli e verifiche sono state effettuate anche al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture dove i finanzieri hanno cercato "certificati di omologazione delle barriere, prove sulle stesse e documentazione varia".

E mentre le indagini

proseguono senza sosta (bisogna fare in fretta per evitare il peggio), ai quattro manager potrebbero aggiungersi altri nomi: quelli di dirigenti e tecnici che in diversi momenti avrebbero concorso nei due reati contestati.

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