Cronache

"È no vax, non lo difendo". L'avvocato rinuncia al cliente

L'avvocato Giampietro, tra i più noti giuslavoristi italiani, ha deciso di rifiutare tutte le cause dei no vax. "Non rappresento chi rifiuta il vaccino per principio e senza motivazioni concrete"

"È no vax, non lo difendo". L'avvocato rinuncia al cliente

Rimangono sempre di meno ma i no vax ci sono ancora: minacciano in rete, provano a scendere in piazza ed organizzarsi tant'è che la Lamorgese teme "per il rischio di movimenti estremisti che incidono sulle manifestazioni". Il green pass limita sempre di più (per fortuna) il raggio d'azione dei non vaccinati, piovono i ricorsi ma un avvocato, tra i più noti e conosciuti in Italia sul diritto del lavoro, pur di rimetterci anche a livello economico ha deciso di non difenderli.

"Scelta di coscienza"

Lui si chiama Stefano Giampietro, 52 anni, avvocato del foro di Trento che nonostante le numerose richieste arrivate da sanitari e insegnanti, ha rifiutato tutti gli incarichi ad assistere chi ha deciso di non vaccinarsi. Il perché è presto detto. "In questo tema, dal mio punto di vista il bene comune prevale sul bene singolo, è una scelta di coscienza malgrado le numerosissime richieste giuntemi in questo senso, questa volta ho deciso di non rappresentare quei lavoratori che rifiutano per principio e senza motivazioni concrete il vaccino. Molti altri colleghi giuslavoristi hanno deciso nella stessa direzione", ha affermato al Corriere della Sera. Talmente chiaro che non serve ulteriore spiegazione: le parole chiave sono "per principio" e "senza motivazioni", esattamente la realtà dei fatti. L'avvocato Giampietro, neanche a dirlo, ha ricevuto il vaccino così come la sua famiglia per "tentare di tutelare, non solo la propria salute, ma anche quella degli altri".

Perché la legge non dà ragione ai no vax

Da un punto di vista giuridico, secondo le ultime pronunce del Tar di diverse province d’Italia, compreso il Tribunale amministrativo di Bolzano che finora hanno respinto tutti i ricorsi, i non vaccinati hanno pochissime se non zero speranze di vedersi riconosciute le proprie ragioni e ottenere l’annullamento delle sospensioni lavorative come nel caso di sanitari e insegnanti. "Ci sono ormai decine di sentenze di Tribunali e Tar che hanno rigettato ricorsi", sottolinea Giampietro, che ricorda come sul tema si sia espressa anche la Corte di Giustizia Europea respingengo il ricorso di alcuni genitori contro la legge della Repubblica Ceca che, come da noi, vieta l’iscrizione alla scuola d’infanzia ai bambini non vaccinati. "Quindici giorni fa la Cedu (Corte europea dei diritti dell’uomo) ha respinto il ricorso dei vigili del fuoco francesi che avevano impugnato l’obbligo vaccinale Covid previsto in Francia per la loro categoria", aggiunge.

Cosa dice l'art. 32 della Costituzione

"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana", recita l'articolo 32 della nostra Costituzione. I no vax, però, sostengono un utilizzo "inconstituzionale" del grenn pass. "L’obbligatorietà del vaccino, se ben regolamentata in legge, non pare possa violare i limiti dell’articolo 32 visto che nel primo comma si cita la tutela della salute come 'fondamentale diritto dell’uomo e interesse della collettività'", spiega l'avvocato. Sul comma due dello stesso articolo che recita come "nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge che non può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”, si è già espressa chiaramente la Cedu. "Quindi vi sono margini legali affinché determinate categorie di lavoratori che sono a contatto con il pubblico, come insegnanti e sanitari, ad esempio, siano chiamati all’obbligo vaccinale".

Chi è bene sospendere dal lavoro

La Costituzione parla chiaro: le regole per la tutela del bene collettivo vanno rispettate. E si che ci siamo abituati ad un egoismo sfrenato, ma in tempo di pandemia, purtroppo per loro, c'è poca trippa per gatti: o ti adegui o la legge ti punisce (lasciandoti a casa). "Per i professionisti della sanità, ad esempio, nei codici deontologici ci sono norme specifiche sul mantenimento della propria integrità fisica per non mettere in pericolo gli altri. Sono però assolutamente convinto che debbono essere valutate a fondo e concesse alternative all’obbligo vaccinale per evitare ogni estrema conseguenza sul rapporto di lavoro": per questo motivo, l'avvocato Giampietro è a favore del tampone gratuito per tutti "perché è comunque un sistema per monitorare e dare la possibilità a chiunque di tenere sotto controllo la situazione propria e di chi viene a contatto con te".

Se il green pass è lo strumento più giusto e adeguato, qualche lato oscuro ancora c'è: chi è affetto da patologie non sa se può accedere alla certificazione di esenzione oppure no, per queste persone la legge è ancora incerta. "Ci sono vuoti normativi incredibili sui quali bisogna intervenire a tutela di tutti", come nel caso di chi ha avuto il Covid in maniera asintomatica che non sa se può o deve vaccinarsi vivendo in una sorta di limbo. "Per tutte queste situazioni si deve intervenire.

La mia contrarietà non è verso chi non può vaccinarsi o chi ha timore del vaccino in sé, ma è contraria rispetto alle posizioni di opposizione basate sul tesi scientifiche inesistenti o su tesi fanta-giuridiche che non posso condividere", conclude.

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