Il carcere non rispetta i diritti umani

Il carcere deve esistere ma deve essere adeguato ad un ordinamento democratico, il quale non può e non deve sopprimere i diritti umani della persona privata della libertà personale bensì deve rispettarli

Il carcere non rispetta i diritti umani
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Gentile Direttore Feltri,

mi ha colpito conoscere i numeri del report di Antigone sulla situazione delle nostre carceri: i detenuti minori sono aumentati del 54% nel

giro di due anni. È una esplosione di violenza raccapricciante e credo che stiamo sottovalutando il problema.

Lei cosa ne pensa?

Gaia Cortese

Cara Gaia,

quelli diffusi dall'associazione Antigone sono dati che pretendono un risveglio della coscienza collettiva. Si tratta innanzitutto di riflettere sul fatto che la detenzione diventa disumana quando al detenuto non sono concessi quei tre metri quadrati calpestabili imposti dalla legge, quando manca il riscaldamento nelle celle, quando non c'è la possibilità di fare una doccia, di usufruire dell'acqua calda, quando si vive letteralmente ammassati in 5 o 6 o anche più, in inverno come in estate, all'interno di spazi sbarrati che potrebbero ospitare due o tre individui. Questo è il ritratto di un sistema penitenziario fuori legge. E il nostro mostra codesti aspetti ed è dunque illegale da ormai decenni. La soluzione non è di sicuro quella auspicata dalla sinistra, nella persona, ad esempio, dell'eurodeputata Ilaria Salis, la quale vorrebbe l'abolizione degli istituti di pena, una sorta di «liberi tutti» che porterebbe i delinquenti sulle strade e soprattutto trasmetterebbe l'idea che si possa agire come si vuole, che si possa calpestare ogni regola, senza pagarne le conseguenze. Sarebbe il dominio dell'anomia, ovvero dell'assenza di norme, del senso di impunità, una specie di Far West in cui ciascuno potrebbe compiere quello che gli pare. Il carcere deve esistere ma deve essere adeguato ad un ordinamento democratico, il quale non può e non deve sopprimere i diritti umani della persona privata della libertà personale bensì deve rispettarli, perché

lo Stato deve dare il buon esempio e non può chiedere il rispetto della legalità dimostrando di non averne esso stesso cura. Attualmente, lo ripeto, non rispettiamo tali standard. Da lustri la problematica del sovraffollamento costituisce una emergenza che si ripropone periodicamente in tutta la sua drammaticità, ne discutiamo per un po' e poi basta. La novità? Quella che tu metti in luce: ora anche le carceri minorili soffrono una capienza ridotta a fronte dell'alto numero di ristretti, che sono aumentati del 54% in due anni. E tra altri due anni cosa dovremo aspettarci? L'esplosione delle strutture. Il sovraffollamento incide sulla qualità della vita in carcere, rende impossibile la realizzazione di un trattamento individuale di recupero, appesantisce il lavoro degli agenti della polizia penitenziaria, genera un malessere fisico ed esistenziale nel detenuto, tanto è vero che più lievita la quota della popolazione carcerata più aumentano i suicidi. Nel 2024 sono stati 91 i ristretti che si sono tolti la vita, un record di cui non possiamo andare fieri.

Ma c'è altro su cui meditare, non hai torto. Perché sempre più minori si macchiano di crimini violenti e persino sanguinari? E questi giovani hanno effettiva possibilità di recupero se vengono reclusi in un edificio in cui le condizioni sono tanto esasperanti o piuttosto rischiano di convalidare la scelta criminale, addirittura abbruttendosi ulteriormente e permanendo indi sul

cammino della devianza una volta liberi? Qualcosa va ripensato e riformato. Attenzione: non mi riferisco soltanto al sistema in sé, ma anche alle famiglie, il cui ruolo educativo non viene più esercitato. Ecco perché abbiamo tanti ragazzini allo sbando, che si sentono tanto deboli da cercare coesione in atti delinquenziali, da uscire armati di coltello, da buttare via la loro esistenza in questa maniera priva di senso, facendo del male agli altri e a loro stessi. Dove sono i padri? Dove sono le madri? Io vedo una gioventù abbandonata a se stessa, priva di riferimenti, che si arma per sopravvivere, per colpire allo scopo di non essere colpita. Ecco i motivi che determinano un incremento dei delitti messi a segno dai minori e quindi dei ristretti non ancora maggiorenni.

Famiglie disgreganti e genitori che hanno abdicato ai loro compiti sono la causa principale della violenza esponenziale espressa dai ragazzini.

Se vogliamo diminuire il numero dei carcerati minorenni dobbiamo ripristinare il ruolo della famiglia all'interno della società nonché il senso di responsabilità genitoriale. La vedo dura. Molto dura. Aspettiamoci il peggio.

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