Cronaca locale

Bancarotta ed evasione fiscale, blitz della Gdf: sequestrato Castello Aragonese di Ischia

Un commercialista e tre imprenditori sono agli arresti domiciliari a vario titolo per bancarotta fraudolenta, evasione fiscale e corruzione. Indagati anche due finanzieri che avrebbero preso una mazzetta

 Bancarotta ed evasione fiscale, blitz della Gdf: sequestrato Castello Aragonese di Ischia

C'è anche l’imponente Castello Aragonese di Ischia, in provincia di Napoli, tra i beni sequestrati nell'operazione della Guardia di finanza di Napoli, e coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, nella quale si ipotizzano a vario titolo i reati di bancarotta fraudolenta, evasione fiscale e corruzione a carico di Alessandro Gelormini, un 77enne commercialista napoletano finito agli arresti domiciliari con tre imprenditori.

Nell’inchiesta sono coinvolti anche due militari della Guardia di Finanza, accusati di corruzione per aver preso una tangente per aggiustare un verbale. Paradossalmente, il 77enne si era intascato parte della tangente. Come ha scritto la Procura, "frodato lo stesso suo cliente trattenendo per sé parte dell'illecito compenso".

L'indagine riguarda una parte dell'inchiesta, poi finita a Roma per competenza territoriale, che coinvolse un magistrato della sezione fallimentare del tribunale di Napoli Nord e prima ancora in servizio a Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano, Enrico Caria. Dopo un lungo lavoro, la Procura della Repubblica di Napoli Nord ha approfondito la parte legata ai fallimenti societari e al sistema dello svuotamento delle aziende, riuscendo a risalire all’anziano commercialista e alle altre persone indagate.

Al centro dell'inchiesta è proprio la figura commercialista che "indirizzava sistematicamente la gestione delle società che si affidavano al suo studio per ricevere consulenze di natura fiscale verso condotte penalmente rilevanti". Secondo la Guardia di Finanza, il professionista svuotava il patrimonio di società insolventi prima della dichiarazione del fallimento, commettendo anche reati tributari. Così facendo si evitavano i sequestri e le rivalse sui beni intestati alla società che, poco dopo, avrebbero dichiarato bancarotta.

La Guardia di Finanza ha individuato complessivamente sette società detentrici del patrimonio illegale.

Tra gli immobili sequestrati, oltre al castello che si trova sull'isola situata di fronte la città partenopea, ci sono anche un immobile di lusso nella vicina Capri e altri stabili sparsi tra Napoli e Roma.

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