I l cellulare è il furgone usato, in passato, dal Nucleo traduzione dell'Arma dei carabinieri. Caricava a bordo ogni tipo sospetto o a carico del quale fossero scattati avvisi di fermo o arresto. C'è un altro tipo di cellulare che ha messo nei guai tre ufficiali. Uso ad obbedir chattando, potrebbe essere il motto rivisto e corretto dell'Arma. Una fotografia ha sorpreso tre carabinieri, in divisa e in servizio effettivo, camicia azzurra, a maniche corte senza giubba, cinturone con spallaccio per il maresciallo al centro e bandoliera per gli altri due, mentre stanno, con il capo chino, occupatissimi a compulsare i loro telefonini, mentre non si ha notizia o si intravede un teatro di guerra o di tensione particolari, anzi alle spalle dei tre alcuni turisti passeggiano in assoluta tranquillità.
Ora l'uso personale, in servizio, del telefonino è severamente proibito e il comando generale dell'Arma, ricevuta la segnalazione, cioè la fotografia ormai virale sui siti dovunque e comunque, ha fatto immediatamente partire la circolare: «Lo svolgimento di qualsiasi attività di servizio, specie in ambiente esterno, richiede la massima concentrazione affinché non risulti compromessa la soglia di vigile attenzione richiesta per poter cogliere tempestivamente gli accadimenti che si verificano nei pressi, valutarne rapidamente le implicazioni e quindi, se del caso, intervenire con la necessaria reattività e le procedure operative più appropriate, in modo che venga ridotto al minimo qualsiasi fattore di rischio per il personale operante, soprattutto con riferimento alle situazioni caratterizzate da maggiore imprevedibilità». Tradotto, non nel senso del cellulare, significa che chi sta occupato con lo smartphone potrebbe perdere di vista il ladro, lo scippatore, il malfattore il quale approfitterebbe della distrazione.
La suddetta circolare specifica che il divieto, non assoluto, va incontro all'esigenza di una protezione dell'Arma nei confronti dei commenti sfavorevoli, barzellette e battute varie sui carabinieri, debbo presumere. Infatti, il documento così recita: «L'utilizzo degli smartphone o di altri dispositivi di connettività mobile per finalità non riconducibili al servizio in atto, con prolungate conversazioni private o con la compulsiva verifica di chat, messaggi e applicazioni, condiziona inevitabilmente e sensibilmente la concentrazione, pregiudicando l'efficacia dell'attività e, ancor di più, la sicurezza del personale, con sfavorevoli commenti nell'opinione pubblica circa le modalità di esecuzione dei servizi, diffusi in rete anche con relativa documentazione video e fotografica. Esiste l'esigenza di limitare all'occasionalità, e comunque per il tempo strettamente necessario, le comunicazioni telefoniche e telematiche di natura privata, fermo restando il divieto dell'uso di apparati telefonici alla guida dei veicoli».
Le ultime norme sulla sicurezza stradale vietano l'uso del cellulare alla guida, divieto dal quale sono esentate le forze dell'ordine.
Ma nel caso i tre fotografati non sono a bordo della Gazzella di servizio ma a piedi, ben piantati sul marciapiede. Si prevede, dunque, provvedimento disciplinare ed eventuale multa per uso improprio del cellulare. Astenersi da battute.Tony Damascelli
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