Cronache

"Bella cavalla", abbracci, allusioni: così il prof molestava le liceali

Una 21enne ha raccontato la sua storia su Instagram per denunciare il docente e aiutare anche le altre studentesse

"Bella cavalla", gli abbracci, le allusioni: così il prof molestava le liceali

Un professore di Matematica e Fisica avrebbe molestato decine di studentesse. Questa la denuncia di una 21enne che solo dopo qualche anno, e quando ormai aveva raggiunto Milano per frequentare fashion design, è riuscita ad affrontare il disagio che da tempo la accompagnava e a parlare di quanto subito per aiutare le altre vittime a ribellarsi. Secondo quanto raccontato dalla giovane a Repubblica si tratta di un professore capace e brillante che però si lasciava andare spesso a commenti sfrontati, inizialmente considerati dalle sue giovani vittime come dei complimenti.

Le molestie del prof

La ragazza allora era molto giovane e frequentava la seconda superiore, ancora troppo piccola e inesperta per capire il senso delle parole che le venivano dette dal docente. La ragazza ha ricordato: “Se portavo la coda alta, mi chiamava bella cavalla e diceva che aveva voglia di galoppare. Faceva continui commenti sul mio seno, il mio culo, la mia vita sessuale. O quella che immaginava con me”. Inoltre sembra che qualsiasi spunto della lezione fosse una allusione porno. Poi, dal secondo al quarto anno, sempre come riportato dalla vittima, il professore ha perpetrato una costante violenza nei suoi confronti e delle sue compagne di classe. Ma nessuna di loro aveva pensato si trattasse di violenza. Il docente non si fermava però solo alle parole, sembra infatti che cercasse spesso di abbracciare le alunne e di fare la mano morta per toccarne il seno.

La 21enne ha confessato di non aver mai detto nulla ai propri genitori, sia perché il padre lo conosceva, era stato suo compagno di università a Cosenza, sia perché non riusciva a distinguere tra molestie sessuali e galanterie. In quinta liceo si era recata dalla preside per chiederle aiuto dopo che un suo compagno, con cui si era fidanzata, aveva diffuso un loro video intimo. La preside le aveva però riso in faccia, dicendo che sua nonna, che conosceva, non avrebbe apprezzato i suoi comportamenti. Quell’episodio le fece capire che non avrebbe potuto raccontare del comportamento del professore a una dirigente scolastica di quel tipo.

Il racconto sui social

Quando poi la giovane si è trasferita a Milano ha iniziato a frequentare ragazze più grandi, e anche un collettivo femminista. Confrontandosi con loro ha capito che “tutto ciò che una donna subisce, tutto ciò per cui non è consenziente, è violenza. Oggi questo concetto è dentro di me e mi ha fatto rivedere la mia adolescenza. Oggi, sì, sono una femminista”. Sapendo che il professore continuava a muovere violenze verso le sue alunne, la ragazza ha pensato di aiutarle creando una pagina Instagram, il Callout, in cui ha raccontato il suo pregresso. In poche ore si sono fatte avanti molte testimoni. La 21enne accusa oggi anche la dirigente Iolanda Maletta di aver messo tutto a tacere per mantenre la buona immagine della scuola.

In passato la preside avrebbe anche nascosto il pestaggio di un ragazzo, oltre alle numerose denunce riguardanti le molestie del professore di Matematica e Fisica. La preside aveva promesso a una studentessa di prima liceo e ai suoi genitori che avrebbe informato la procura del ricatto subito dall’alunna dal docente: se non mi giri un WhatsApp intimo del seno io non ti do la sufficienza. La dirigente scolastica non avrebbe però avvertito la procura e si sarebbe limitata a sospendere il docente per un mese e poi a cambiargli le classi, sempre nello stesso edificio. Gli studenti che avevano provato a ribellarsi, rappresentanti d’istituto compresi, sarebbero stati bocciati.

Non la ragazza che ha denunciato le molestie: aveva la media del dieci.

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