Cronache

Gli islamici smentiscono i buonisti: "Il presepe è il benvenuto"

Dopo le polemiche innescate nei giorni scorsi dalla decisione di alcune insegnanti di rivedere o cancellare la tradizione natalizia, la Lega islamica del Veneto chiarisce: "Vedere un Presepe, cantare il Natale o ascoltare il nome di Gesù e di Maria, a noi non dispiace, anzi"

Gli islamici smentiscono i buonisti: "Il presepe è il benvenuto"

Ogni Santo Natale da qualche anno a questa parte è una guerra di religione. È uno scontro che infuria soprattutto nei luoghi simbolo dell’integrazione: le scuole. C’è chi si appella alla necessità di conservare la tradizione cristiana e chi invece la vorrebbe cancellare accampando teorie sul rispetto della sensibilità degli alunni di altre confessioni. È successo a Terni dove una dirigente scolastica ha detto “no” alla recita di Natale perché “disturba le diverse culture religiose presenti nell’istituto”. Anche in provincia di Mestre le insegnati hanno provato a censurare dalla canzone “Natale in allegria” il passaggio dedicato a Gesù sempre per non mettere in imbarazzo gli scolari di religione musulmana. La cronaca ne ha parlato, l’opinione pubblica si è scaldata, si è sollevato un gran clamore. Verrebbe da chiedersi: a che pro? È davvero questo il modo per stimolare il dialogo tra le fedi? È questo quello che chiedono le famiglie musulmane?

Sull’inopportunità di simili gesti da parte del corpo docenti e l’infondatezza dei loro ragionamenti sembrano concordare persino alcuni esponenti della comunità islamica. È il caso di Bouchaib Tanji, presidente della Lega Islamica del Veneto, che chiarisce una volta per tutte il punto di vista della sua comunità: “Vedere un Presepe, cantare il Natale o ascoltare il nome di Gesù e di Maria, a noi non dispiace, anzi”. Le famiglie musulmane, a detta di chi le conosce bene, non si sentirebbero affatto oltraggiate “se nella loro scuola si costruisce un Presepe” perché “Gesù Cristo è un grande profeta che ha compiuto miracoli. Gesù Cristo e la Vergine Maria si incontrano in circa cento versetti del Corano”.

E allora piuttosto che pensare ad epurare le scuole dalla simbologia cristiana, il presidente della Lega Islamica del Veneto rilancia: “Ci piacerebbe invece che si creassero occasioni per far conoscere a tutti, bambini e giovanissimi compresi, i fondamenti della nostra fede, i nostri luoghi di preghiera, le nostre tradizioni”. Insomma, puntualizza, “Benvenuto è il Presepe, benvenuta è ogni pratica e tradizione religiosa che rispetta la persona umana e la sua libertà di scelta”. Così come è benvenuta “una discussione seria e intelligente sul modo migliore con cui la scuola pubblica italiana può realizzare la sua funzione di educare ed istruire sulla base di quanto indicato dalla Costituzione”.

“Auguri quindi a tutti per le prossime Feste di Natale - conclude - sperando che portino più dialogo e meno (infondate) polemiche”.

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