Cronache

Bergamo, finisce ora colloquio: detenuto straniero aggredisce agente

L'uomo in divisa, centrato in pieno volto da una porta blindata sbattutagli con forza contro dal carcerato, ha riportato una prognosi di 5 giorni dopo la conclusione degli accertamenti effettuati in pronto soccorso

Bergamo, finisce ora colloquio: detenuto straniero aggredisce agente

Infastidito a causa del fatto si esser stato ripreso da un agente di polizia penitenziaria del carcere di Bergamo che lo sollecitava a lasciare l'area dedicata ai colloqui coi familiari, essendo per l'appunto scaduto il tempo regolarmente a sua dispozizione, lo ha aggredito come una furia e colpito in pieno volto con una porta blindata.

Protagonista in negativo dell'ennesimo episodio di violenza compiuto contro un poliziotto impegnato in servizio dietro le sbarre di un penitenziario è stavolta un detenuto di nazionalità brasiliana, ed a fornire i dettagli sulla vicenda sono i rappresentanti dell'Unione sindacati di polizia penitenziaria (Uspp).

I fatti si sono verificati durante la giornata dello scorso venerdì 7 febbraio, proprio a conclusione dell'orario concesso al carcerato per poter parlare con un proprio parente. Informato sulla scadenza del tempo a sua disposizione, il sudamericano non ha voluto saperne, costringendo gli operatori ad insistere ed a sollecitare il suo ritorno in cella. Una situazione che ha fatto montare su tutte le furie il detenuto, il quale ha gridato la sua rabbia contro un agente scelto in particolare. Quest'ultimo, inoltre, è stato aggredito con grande veemenza e colpito in pieno volto da una porta blindata, sbattutagli contro dal brasiliano mentre veniva scortato nuovamente nell'area di detenzione.

"L’uomo aveva esaurito il tempo del colloquio con i famigliari e, quando il personale di polizia penitenziaria lo ha invitato a uscire dalla sala, ha cominciato a inveire contro tutti, fino a colpire l’agente e a sbattergli una porta blindata sul volto, provocandogli traumi e contusioni con cinque giorni di prognosi.", racconta sulle pagine dell' "Eco di Bergamo" il segretario provinciadel dell'Uspp Ennio Pipola. "Solo grazie al tempestivo intervento di altro personale in servizio, che ha bloccato il detenuto, si è riusciti a scongiurare il peggio", conclude.

"Negli Istituti penitenziari italiani, ogni giorno il personale di polizia penitenziaria opera in condizioni di estrema esposizione al rischio", dice invece con preoccupazione il segretario regionale del medesimo sindacato Gian Luigi Madonia. "Si continuano a registrare disordini, denigrazioni e offese al personale, anche aggressioni con ferite e traumi.

In questo scempio, in costante e progressivo aumento, non solo statisticamente, non si vedono cenni di interessamento da parte del governo, del ministro della giustizia e di chi dovrebbe avere la responsabilità politica e gestionale delle carceri", denuncia infine il segretario regionale Uspp.

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