Berlino fa la morale su Montepaschi e tace su Volkswagen

I tedeschi infrangono più regole di quanto sembri. Basta con i moralisti pieni di pregiudizi sull'Italia

Berlino fa la morale su Montepaschi e tace su Volkswagen

Due giorni fa un portavoce del ministero delle Finanze tedesco, basta poco per fare titolo, ha chiesto a Bruxelles di «verificare e assicurarsi che le autorità italiane rispettino le regole» riguardo la ricapitalizzazione pubblica del Monte dei Paschi. Indipendentemente da come la pensiate sul pasticcio Mps, l'invito si dovrebbe rispedire sdegnosamente al mittente: i tedeschi infrangono più regole di quanto sembri. Quel funzionario si può permettere di dire sciocchezze, che alla fine prendono corpo, anche perché spesso tendiamo a colpevolizzarci. Le regole di cui si parla furono compilate proprio perché grazie alla loro assenza mezza Europa ne approfittò negli anni scorsi, Italia esclusa. In materia di finanza pubblica rispettiamo da anni il tetto del deficit al 3 per cento, anche se tedeschi e francesi lo sfondarono all'epoca della loro crisi. E ancora. Il debito eccessivo è un problema, ma le stesse regole comunitarie prevedono anche il contenimento dell'avanzo commerciale, cosa che Berlino non rispetta. Bazzecole da sofisti, qualcuno potrebbe dire. E allora andiamo al cuore, all'etica dell'impresa. Solo un anno fa la Volkswagen fu pizzicata ad istallare su 11 milioni di auto un programmino che aveva un solo scopo: ingannare i regolatori quando realizzavano i controlli sull'inquinamento. Da quel giorno hanno dovuto accantonare circa 20 miliardi di euro per pagarne le conseguenze e cacciare qualche manager di punta, tra cui l'amministratore. Volkswagen aveva deliberatamente cercato di violare le regole internazionali.

La ditta tedesca inoltre è anche pubblica: circa un quinto del suo capitale è in mano alla regione della Bassa Sassonia che, con i potenti sindacati dei lavoratori, ha un peso determinante nel consiglio di sorveglianza. Non ce l'abbiamo con le auto tedesche. Ce l'abbiamo con i moralisti pieni di pregiudizi sull'Italia. Qualche briccone, spesso quando di mezzo ci sono i poteri pubblici, combina pasticci. Piuttosto, le autorità europee stanno vigilando a dovere, potrebbe chiedere un funzionario di qualche ministero italiano, sul rispetto delle regole ambientali da parte delle ditte automobilistiche tedesche.

Brutta storia i nazionalismi.

L'Europa in fondo fu pensata anche per contenere quello esuberante dei tedeschi.

Ps. Certo il ministro dell'Economia, Padoan, non aiuta la nostra causa se continua a definire Mps (ieri in un'intervista al Sole24ore) «in ottime condizioni» e lanciarsi in previsioni: «Avrà grande successo».

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