Berlusconi dimesso dal San Raffaele dopo il ricovero

Silvio Berlusconi si trova da ieri pomeriggio presso l'ospedale San Raffaele di Milano. Un ricovero che "si è reso necessario il ricovero per una valutazione clinica approfondita". Questo è quanto riferiscono fonti interne di Forza Italia dopo la diffusione della notizia. Antonio Tajani, intervenendo a Bari durante un incontro con i vertici del partito, ha ribadito che Silvio Berlusconi "è stato ricoverato al San Raffale per dei controlli approfonditi come già accaduto in passato, quindi i medici hanno ritenuto di visitarlo". Il Cavaliere è stato dimesso nel pomeriggio, poche ore dopo il ricovero.

Un controllo di routine per il presidente di Forza Italia, il cui ultimo ricovero risale allo scorso mese di maggio, sempre presso l'ospedale milanese. Come rivela il Corriere della sera, Silvio Berlusconi è arrivato presso la struttura ospedaliera alle porte di Milano in autonomia, a bordo di un'automobile con alcuni collaboratori.

Da anni, il leader di Forza Italia viene seguito dai professionisti dell'ospedale San Raffaele ed è qui che il Cavaliere è stato seguito durante il suo decorso clinico dopo aver contratto il Covid circa un anno fa. Lo scorso 6 aprile, Silvio Berlusconi era stato ricoverato per quasi un mese, fino al 1 maggio, per "postumi della malattia da coronavirus dalla quale il presidente era stato affetto nei mesi scorsi".

L'11 maggio aveva subito un ulteriore ricovero per altri controlli ma durante i periodi di degenza, come sottolineato dal suo staff di Forza Italia, Silvio Berlusconi "non ha mai smesso di seguire puntualmente le vicende politiche" e di lavorare, curando da vicino i suoi interessi. Il nuovo ricovero a un anno dalla contrazione dell'infezione da Covid è stato deciso per valutarne lo stato clinico.

Prima di maggio, a gennaio il leader di Forza Italia è stato ricoverato qualche giorno presso il Centro cardiologico del Principato di Monaco, mentre si trovava in Costa Azzurra ospite di sua figlia Marina per le vacanze invernali. Un passaggio "di prudenza" come lo definì lo stesso Cavaliere, suggerito dai suoi medici curanti.