I bambini di Bibbiano

Bibbiano, gli tolsero il figlio ma non ci furono abusi

Il gip archivia il caso della coppia accusata di abusi sessuali nei confronti del figlio

Bibbiano, gli tolsero il figlio ma non ci furono abusi

Corruzione di minorenne e abuso sessuale. I genitori di Paolo (nome di fantasia), furono accusati di questi due reati nell’ormai lontano 2015. Reati che, oggi si scopre, non hanno mai commesso. Ma che sono costati alla famiglia l’allontanamento del proprio bambino e un calvario durato anni.

Era il 30 aprile di quattro anni fa quando, dopo una segnalazione dei servizi sociali, il Tribunale dei Minori di Bologna decise che il bambino doveva essere allontanato dai suoi genitori. Il piccolo viene affidato e preso in carico dai servizi sociali, poi, nell’inverno del 2016, collocato in una nuova famiglia. Passano circa altri due anni. I genitori non stanno più con il piccolo Paolo, le accuse nei loro confronti li constringono a vivere nella speranza che, un giorno, venga fatta giustizia. Una giustizia che, per il momento, rimane soltanto la loro verità. La indagini proseguono, ma la parola fine è ancora lontana. Loro non la vedono. Riabbracciare il proprio bambino diventa una speranza sempre più inverosimile. Fino a quando, l’ 8 marzo del 2018, il pm Stefania Pigozzi scova, nelle carte processuali, alcune stranezze, al punto da chiedere che venga archiviato il procedimento a carico dei due genitori.

Da quel giorno passerà ancora un anno e mezzo prima che succeda qualcosa. Per fare chiarezza sul caso, vengono chiamati a relazionare l' assistente sociale Francesco Monopoli e la sua responsabile, Federica Anghinolfi, entrambe ora indagati nell’inchiesta sui presunti affidi illeciti della Val d’Enza. I due scrivono in un documento presentato il 14 maggio del 2018 di aver scoperto, durante i colloqui con Paolo, di abusi sessuali che il piccolo avrebbe subito da parte del padre, come riporta Il Resto del Carlino.

Ora la situazione prende un’altra piega. Forse le cose stanno iniziando ad andare nel verso giusto. Gli assistenti sociali che seguivano Paolo vengono accusati di falsità ideologica, violenza privata, falsa perizia e frode processuale.

Secondo quanto riportato nell’ordinanza della Procura di Reggio Emilia, Nadia Bolognini, psicoterapeuta di Paolo e ex moglie di Claudio Foti, finita agli arresti domicialiri per i fatti di “Angeli e Demoni”, durante un’incontro con il piccolo si travestì persino da lupo cattivo. Un “circo” che sarebbe servito a plagiare la mente del minore attraverso l’associazione della figura spaventosa con il padre del bimbo. Secondo la magistratura, Monopoli avrebbe persino cercato di facilitare l’affido del piccolo presentando relazioni distorte rispetto alla verità dei fatti a un giudice onorario. Dove avrebbe omesso il fatto che ci fosse stata una richiesta di archiviazione del procedimento a carico del papà di Paolo. A giochi fatti, parlando con un altro giudice, Monopoli avrebbe anche confermato la buona riuscita dell’intervento sulla famiglia. Dichiarando che l’allontanamento dai propri genitori naturali era stato un tocca sana per il bimbo.

Ora, il gip Luca Ramponi ha disposto l’archiviazione della vicenda. Una decisione che fa intravedere la luce in fondo al tunnel in cui, per tutti questi anni, sono stati costretti a vivere i genitori di Paolo. Vittime di un sistema perverso che li ha intrappolati con finte relazioni a false accuse. La strada per riabbracciare il proprio figlio sembra, da oggi, essere più in discesa.

Paolo forse potrà tornare a casa, il tribunale ha già predisposto una consulenza tecnica per valutarlo, e chiudere per sempre un capitolo della sua vita che gli è costato anni di sofferenze incancellabili.

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