I bambini di Bibbiano

Bibbiano, il Tribunale sostituisce il giudice accusato di aver avuto contatti con gli indagati

Ora Michele Facci, capogruppo di Fratelli d’Italia, chiede le dimissioni dell’ex giudice onorario anche dalla Fondazione vittime di reati

Bibbiano, il Tribunale sostituisce il giudice accusato di aver avuto contatti con gli indagati

Iniziano a saltare i ruoli affidati ai presunti coinvolti nell’inchiesta sugli affidi illeciti della procura di Reggio Emilia. Elena Buccoliero, direttrice della Fondazione vittime dei reati della Regione Emilia Romagna verrà sospesa dal suo ruolo di giudice onorario. A deciderlo è il Tribunale dei minori di Bologna. Il nome della Buccoliero era finito sotto i riflettori quando la stessa fu accusa di aver avuto rapporti con i responsabili dell’associazione “Hansel e Gretel”, finiti agli arresti domiciliati per l’inchiesta “Angeli e Demoni” sui fatti di Bibbiano.

Il 12 agosto il Tribunale dei monorenni ha nominato, come nuovo giudice referente, Massimo Maini e ha disposto il passaggio di tutti i procedimenti affidati in istruttoria alla Buccoliero alla dottoressa Claudia Martoni.

Una questione che è finita anche sui banchi della Regione, dove sta diventando operativa la commissione d’inchiesta sugli affidi istituita dal Partito Democratico alcune settimane fa. A chiedere di fare chiarezza sul caso è stato Michele Facci, capogruppo di Fratelli d’Italia, che - come riporta il quotidiano locale ReggioSera - ha richiesto le dimissioni, dell’ex giudice onorario, anche dalla Fondazione vittime di reati e espresso la volontà di voler convocare proprio in commissione la Buccoliero.

“A seguito dell’inchiesta "Angeli e Demoni"- ha dichiarato Facci- è emerso come Buccoliero, pur non rientrando tra le persone indagate, abbia avuto un ruolo di ampia colleganza con diverse persone coinvolte”. “Naturalmente - aggiunge il capogruppo - spetta alla magistratura vagliare fino in fondo in ordine agli aspetti giuridicamente rilevanti, se e come sussistenti tuttavia, al di la’ delle questioni di eventuale rilievo penale, è un fatto acclarato come Buccoliero abbia avuto rapporti con l’associazione "Hansel e Gretel’", sia per avere seguito corsi di formazione e di perfezionamento sia per avere partecipato a numerosi convegni e incontri con Claudio Foti e Nadia Bolognini, responsabili di "Hansel e Gretel" e figure centrali dell’inchiesta”.

Ma la direttrice della fondazione risponde alle accuse, sottilineando che con la vicenda di Bibbiano “non c’e’ alcuna connessione”. Intervistata dall’agenzia di stampa "Dire", la Buccoliero ha precisato che la riassegnazione non dipende dalle associazioni del suo nome alle vicende dello scandalo di Bibbiano, ma che è avvenuta per motivi ben differenti e che non intende dimettersi dalla Fondazione regionale, come avrebbe invece chiesto da Fratelli d’Italia. Il suo ruolo di giudice onorario le era stato assegnato 12 anni fa dal presidente del Tribunale dei monori di Bologna, Antonio Spadaro, per risolvere il problema delle carenze di organico tra i magistrati.

I continui contatti con i servizi sociali, finiti sotto accusa nelle carte della Procura, obbligatori di fatto nel lavoro di referente per il magistrato dei minori, hanno fatto comparire il nome della Buccoliero tra le intercettazioni dell’ordinanza. Ma la referente si è difesa dalle accuse, e ha chiarito: “io non manovro le relazioni. Non ho commesso reati, non sono oggetto di indagine, non ho fatto nulla di strano nè cose di cui dovrei vergognarmi o per le quali dovrei andar via. Ho un contratto con la Fondazione vittime dei reati e non vedo perchè dovrei dimettermi”.

Il 2 agosto scorso, la Buccoliero stessa, ha inoltrato una richiesta al presidente del Tribunale dei minori, spiegando che questo sarebbe stato l’ultimo anno del suo incarico da referente di un giudice togato del Tribunale dei minori e domandando, a Spadaro, in vista della scadenza del ruolo, “la cortesia di nominare un altro collega dando disponibilità per tutti i passaggi di consegna”.

Le ragioni che hanno spinto la Buccoliero a prendere questa decisione, secondo quanto ha spiegato lei stessa, sarebbero state di rigore logico, secondo la linea del buon senso. Gli incarichi istruttori che le erano stati attribuiti erano tutti giunti al termine, motivo per il cui, secondo la ex referente, non sarebbe stato giusto avviare nuove trattazioni con la consapevolezza di non poterle portare a termine prima della fine del mandato.

Dunque, la decisione di inoltrare la richiesta scritta, della quale sono stati informati gli Ordini forensi e i servizi sociali dell’ Emilia-Romagna.

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