Bimbo in auto non respira più L'infermiere lo salva al telefono

Un infermiere del 118 ha assistito due genitori al telefono in autostrada per una manovra di Heimlich sul bimbo che non respirava più

Bimbo in auto non respira più L'infermiere lo salva al telefono

Una telefonata allunga la vita, diceva un celebre spot. E quando si tratta della vita di un bambino quella telefonata vale di più. "Mio figlio non respira più, devo portarlo all’ospedale più vicino. Mi dica subito dove si trova". Così una mamma preoccupata ha esordito al telefono chiamando il 118 mentre si trovava in auto col marito e il figlio sulla A14. L'operatore, infermiere Sandro Mangiacristiani non ha avuto dubbi su come dover procedere. Così ha subito chiesto di fermare l'auto e ha assistito, passo passo i genitori nella manovra di Heimlich. Il bimbo infatti si è ritrovato con una caramella incastrata nella gola. "Erano le 12.15 - racconta Mangiacristiani a leggo.it - quando ho ricevuto la chiamata di un papà molto agitato. Aveva appena superato il casello di Senigallia e mi ha chiesto quale fosse il pronto soccorso più vicino senza dirmi cosa era successo. Quando glielo ho domandato, mi ha riferito che suo figlio di 3 anni non respirava più". "Ho detto al padre - continua l’infermiere - di accostare subito l’auto e mettere le quattro frecce. Poi, ho pensato alla manovra di Heimlich. Seduto sul sedile con i piedi rivolti fuori dalla vettura, il genitore ha messo la pancia del bimbo contro le proprie gambe in maniera tale da fare pressione. Ha dato due o tre colpetti contro la schiena e il piccolo ha finalmente potuto espellere la caramella". "Quando ho sentito il bimbo piangere. Significa che stava bene ed era tornato a respirare. Appena si è ripreso ha chiesto di tornare a casa». La richiesta più spontanea possibile dopo attimi di vero terrore.

Quella che deve aver alleggerito un po’ il clima di apprensione creatosi all’interno dell’abitacolo. Passata la paura, i ringraziamenti e le lacrime di felicità dei genitori: «Il padre non riusciva a smettere di dire grazie".

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