Blitz di 600 agenti al ghetto di San Ferdinando: Salvini sgombera i migranti

Al via le operazioni di sgombero a San Ferdinando. Esulta Salvini: "Dopo anni di chiacchiere, noi passiamo ai fatti"

Foto di repertorio
Foto di repertorio

Sono iniziate le operazioni di sgombero della baraccopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. Il Viminale ha messo in campo ben 600 uomini tra Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco e servizi sanitari. Sul posto di prima mattina sono arrivati al "ghetto" degli immigrati ben 18 pullman per trasferire in strutture di accoglienza circa 900 persone. Sul posto ci sono 4 mezzi del genio militare, oltre a operatori della protezione civile e della Caritas.

Si tratta di una accelerazione attesa da qualche giorno. A fine febbraio il sindaco di San Ferdinando aveva infatti firmato l'ordinanza di sgombero della baraccolpoli, una tendopoli dove vivono circa un migliaio di immigrati (regolari e irregolari) impegnati come braccianti nella raccolta degli agrumo.

Si tratta di un'operazione massiccia e, si spera, risolutiva. Non è la prima volta, infatti, che la baraccopoli viene somberata. Alla fine, però, i migranti sono sempre tornati. Alcune settimane fa, però, l'ennesima tragedia: alcune baracche erano andate a fuoco e nel rogo aveva perso la vita il senegalese Al Ba Moussa. La terza vittima in incendi in poco più di un anno. Lo stesso sindaco Andrea Tripodi aveva spiegato nell'ordinanza che negli ultimi mesi si sono "ripetuti gravi incendi, di natura dolosa o più probabilmente causati da stufe e accessori di fortuna utilizzati per riscaldarsi, che hanno causato la morte di tre ospiti e aggravato le condizioni di insalubrità dell'intera area, contribuendo a esasperare gli animi degli immigrati che gravitano".

Ora, grazie allo

sgombero, si spera che la situazione possa tornare alla normaità. Esulta il ministro Matteo Salvini: "Come promesso, dopo anni di chiacchiere degli altri, noi passiamo dalle parole ai fatti".

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