Bologna, quella strada maledetta e i "no" dei grillini alla nuova tangenziale

Mentre il governo discute sull’utilità o meno delle grandi opere (leggi Tav e Tap ), sono tantissimi altri i progetti su cui i Cinque Stelle stanno facendo passi indietro. Come il nodo di Bologna

Bologna, quella strada maledetta e i "no" dei grillini alla nuova tangenziale

Quel tratto di strada non è solo il luogo della tragedia. Ma anche il teatro di antiche polemiche politiche. Già, perché mentre il governo discute sull’utilità o meno delle grandi opere (leggi Tav e Tap), sono tantissimi altri i progetti su cui i Cinque Stelle stanno facendo passi indietro. E tra questi c’è proprio lo snodo di Bologna dove oggi si è verificato il drammatico incidente, con i grillini ancora sul fronte del no.

Chi è passato almeno una volta per Bologna sa che tra Borgo Panigale e San Lazzaro la tangenziale e la A14 corrono parallele, divise solo dal guard-rail. Nelle ore di punta il traffico causa non pochi disagi proprio come successo oggi, quando la cisterna si è andata a schiantare contro i tir fermi in coda (guarda il video choc).

Da tempo si discute su tre progetti alternativi per sbrogliare la matassa: costruire un "Passante Nord", un "Passante Sud" oppure un "Passante di Mezzo". Il Pd, partito di governo cittadino, ha imposto l'ultima alternativa, con l'allargamento della carreggiata già esistente in modo da decongestionare il traffico. Contrarie, invece, tutte le opposizioni anche se da punti di vista differenti.

I grillini non vogliono avviare la grande opera e puntano sul trasporto alternativo. “Diciamo no allo spreco da 700 milioni di euro del Passante di mezzo e sì al potenziamento del servizio ferroviario metropolitano, a oggi inspiegabilmente abbandonato", dicevano a marzo i rappresentanti pentastellati nella loro protesta di fronte a Montecitorio. Forza Italia, invece, boccia l’allargamento perché per risolvere la "fragilità del sistema viario" servirebbe aprire "una nuova arteria viaria a sud". Insomma: invece di allargare l’attuale strada, vorrebbe completare l’anello stradale che circonda Bologna, redistribuendo così il traffico automobilistico. La Lega, per ora, barcolla tra quest’ultima ipotesi e l’alleanza di governo con Di Maio & Co.

Già, perché della questione “Passante di mezzo” è stato investito recentemente anche il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. A presentargli il piano pentastellato per quel tratto di strada è stato Massimo Bugani, esponente locale grillino. L’idea che ora Toninelli sta studiando è la cosiddetta “banalizzazione”, ovvero l'eliminazione delle barriere tra le corsie autostradali e la tangenziale per creare un’unica grande strada con cinque corsie per ogni senso di marcia (più due di emergenza). Questa soluzione segue l’idea molto pentastellata di non realizzare nuove infrastrutture. “Oggi ci troviamo con una tangenziale sempre intasata e l’autostrada spesso libera, a parte alcune situazioni – spiegava Bugani al Corriere - In questo modo il traffico sarebbe più fluido, si occuperebbero meglio gli spazi. Ma il nostro obiettivo finale sarebbe togliere queste auto dalle strade per fare posto a trasporti pubblici moderni. Non siamo quelli che dicono sempre no, chiediamo solo soluzioni intelligenti”.

L’incidente di oggi, però, riaccende la polemica. Due morti e decine di feriti non passano certo inosservati e le immagini della violenta deflagrazione hanno fatto il giro d’Italia.

Il deputato bolognese di Forza Italia, Galeazzo Bignami, e la Capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini, chiedono che a fronte dell’immane tragedia la politica imbocchi (è il caso di dire) la strada giusta. “Siamo stati facili profeti e non avremmo voluto vedere la realtà confermare le nostre parole", spiegano gli esponenti azzurri. “Avevamo più volte detto che quanto avvenuto oggi era un rischio concreto e tutt'altro che remoto”.

Per Bernini e Bignami né il passante di Mezzo (“inadeguato”) né la banalizzazione possono essere una soluzione. “È necessario cessare ogni tentennamento e decidere di intervenire aprendo una nuova arteria viaria a sud – spiegano - come da tempo ormai incessantemente chiediamo". Una nuova grana per il governo gialloverde.

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