A bordo della Diciotti quattro scafisti

Arrestati dalla polizia, si tratta di 3 egiziani e un bengalese: tra le accuse violenza sessuale e associazione a delinquere

A bordo della Diciotti quattro scafisti

La polizia di Stato sta eseguendo quattro decreti di fermo nei confronti di tre cittadini egiziani e di uno del Bangladesh, ritenuti i presunti scafisti che hanno condotto l'imbarcazione con a bordo gli immigrati poi soccorsi dalla "Diciotti" e sbarcati in Sicilia. Ai quattro vengono contestati associazione per delinquere finalizzata alla tratta di persone, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, violenza sessuale e procurato ingresso illecito.

Sull'altro fronte giudiziario, quello relativo all'indagine nei confronti del ministro dell'Interno Matteo Salvini, le carte giudiziarie passeranno presto dalla procura di Agrigento a quella di Palermo ed entro due settimane dovrebbero essere trasmesse all'apposito tribunale dei ministri (istituito sempre nella capitale siciliana, presso la Corte d'Appello, sorteggiando i nominativi dei giudici). Il tribunale dei ministri di Palermo avrà poi tre mesi per esprimersi. Nel caso in cui i giudici decidessero che la procura ha ragione, allora si chiederà l'autorizzazione a procedere contro Salvini, per abuso di potere, arresto illegale e sequestro di persona. Solo con il via libera di Palazzo Madama, dove il leader leghista siede come senatore, si procederebbe contro il ministro. I pentastellati, tramite Luigi Di Maio, hanno fatto sapere che Salvini può comunque rimanere al Viminale anche se indagato. E hanno espresso solidarietà al ministro molte voci nel centrodestra, a partire da Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia e dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

L'ex Cav parla di una "assurda ed inconsistente vicenda giudiziaria non potrà che avere un esito favorevole" allo stesso Salvini. "Ancora una volta - prosegue Berlusconi - l'autorità giudiziaria è intervenuta su una vicenda esclusivamente politica su cui non dovrebbe minimamente interferire".

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