Cronache

Borse in pelle di coccodrillo, Hermès cede agli animalisti: "Li uccideremo umanamente"

Un video degli animalisti condanna i metodi usati dalla casa di moda per uccidere i rettili

Borse in pelle di coccodrillo, Hermès cede agli animalisti: "Li uccideremo umanamente"

La Birkin bag, realizzata da Hermès, rappresenta l'emblema del lusso e prende il nome dalla nota attrice Jane Birkin. Non solo una borsa, ma un simbolo di ricchezza e potere. Ora però questa borsa è finita nel mirino della Peta a causa del "trattamento atroce riservato ai coccodrilli destinati a diventare pellame", come riporta l'Huffington. Jane Birkin, una volta visto il filmato diffuso dalla Peta, ha chiesto a Hermès di rimuovere il suo nome dalla borsa e l'azienda è così corsa a compromessi con gli animalisti.

Come riporta l'Huffington, "la celebre casa di moda parigina ha fatto sapere di aver identificato una 'isolata irregolarità' in un allevamento in Texas e di averlo già avvertito: chiuderà se non seguirà la giusta procedura di uccisione dei rettili. Ma di cosa si tratta? Il filmato della Peta, l’organizzazione no-profit che sostiene i diritti degli animali, mostra coccodrilli appesi ai muri gocciolanti di sangue, segue un operatore dello Zimbabwe che conduce le videocamere in una stanza, in cui un piccolo di coccodrillo sta per essere scuoiato vivo con delle lame di metallo nella pelle. La stessa mattanza si ha nell’allevamento Lone Ranger, in Texas".

Per realizzare una sola Birkin è necessario uccidere 3 coccodrilli e, così, l'attrice ha detto: "Dopo essere stata avvisata delle pratiche crudeli subite dai coccodrilli durante la loro macellazione per la produzione di borse Hermès che portano il mio nome, ho chiesto al gruppo Hermès di dare un altro nome alla Birkin bag fino a quando l’azienda non implementerà migliori pratiche che rispondono alle norme internazionali per la produzione di questa borsa". Dopo questa dichiarazione, l'azienda ha risposto: "Ci ha avvertito che è soddisfatta delle misure prese".

E ha aggiunto: "È da oltre 10 anni che organizziamo visite mensili ai nostri fornitori controlliamo la loro conformità con le norme di macellazione stabilite da esperti veterinari e dalla Fish and Wildlife, e le regole stabilite dalla Convenzione di Washington del 1973 che definisce la protezione delle specie in via di estinzione".

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