Bruxelles, il buco di 73 minuti che ha "aiutato" i terroristi

In Belgio è polemica sul mancato stop alla metro dopo l'attacco a Zavantem: "Perché nessuno l'ha fermata?"

Bruxelles, il buco di 73 minuti che ha "aiutato" i terroristi

Dopo gli attacchi terroristici di Bruxelles in Belgio è polemica contro il governo e soprattutto contro il ministero degli Interni. Qualcosa nella reazione dei servizi di sicurezza non ha funzionato, soprattutto nelle tempistiche. A Parigi gli attacchi del 13 novembre scorso sono stati compiuti in ben 6 luoghi differenti nello spazio di mezz'ora. Un lasso di tempo troppo breve per prendere misure efficaci di sicurezza poi adotatte solo dopo gli attacchi. A Bruxelles la situazione è apparsa subito diversa. L'attacco all'aeroporto di Zavantem è avvenuto alle 7:58 di martedì scorso. Quello alla metropolitana alle 9:11. Più di un'ora dopo. E così, è proprio su questi 73 minuti che in Belgio divampa la polemica. La stampa belga sostiene che molto probabilmente con un blocco immediato della metro dopo l'esplosione di Zavantem, il secondo attentato sarebbe stato evitato. Invece dovrà passare un'ora prima che le autorità decidano di bloccare la metro. Di fatto le domande che i media pongo al governo sono tante, ma una su tutte: perché non è stata decisa l'evacuazione dei mezzi di trasporto della rete urbana subito dopo l'attacco a Zavantem? Alcune fonti del governo fanno sapere alla Derniere Heure che "la notizia della causa delle esplosioni all'aeroporto è arrivata solo alle 8:50". In realtà, sempre fonti governative, fanno sapere che "già subito dopo le 8:30 il livello di allerta era salito a 4, ovvero quello adottato in caso di attacco imminente".

Ma i media belgi sollevano una questione: "Nessuno dei mezzi di comunicazione era stato avvisato dell'innalzamento del livello di allerta. E quindi nessuno ha potuto avvisare i cittadini". La polemica però non finisce qui. Il governo fa sapere che dopo l'attacco di Zavantem "tantissimi altri posti erano diventati possibili bersagli, tra cui le centrali nucleari o il porto di Anversa, come anche la rete di trasporto pubblica. Ma nessuna appariva più esposta di un altra ad un secondo attacco", riferiscono fonti governative sempre alla Derniere Heure. E in questo gioco di responsabilità c'è anche la società di trasporti di Bruxelles, la Stib. Uno dei conducenti afferma: "Subito dopo l'esplosione all'aeroporto alcuni colleghi hanno chiesto al direttore se non fosse il caso di sospendere la circolazione dei treni, ma lui ha dato l'ordine di proseguire le corse perché nell'ora di punta".

E la mancata sospensione del servizio dopo l'attacco a Zavantem acuisce lo scontro tra le istituzioni locali che a vicenda si scambiano le responsabilità per quel ritardo di 73 minuti che forse, e sottolineamo forse, avrebbe potuto evitare una seconda strage.

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