Matteo Salvini ha detto che il «centrodestra è una categoria politica morta». Se le parole hanno un senso, oggi stesso dovrebbero saltare i governi di Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli, Abruzzo, Molise, Sicilia e Sardegna, tutte Regioni guidate evidentemente da «morti viventi» del vecchio centrodestra.
Davvero una pattuglia di zombie regna su quasi metà degli italiani (26 milioni) e gestisce la metà del Pil nazionale con qualche successo elettorale e sostanziale? Non scherziamo. La parola centrodestra non piace a Salvini, ma agli italiani evidentemente sì. Il leader della Lega dice che il discorso nazionale è «tutt'altra cosa» senza spiegare il perché e il percome, forse per non sfidare logica e buonsenso. Sarebbe come se l'Inter e la Roma quando giocano in Europa si facessero chiamare Milan e Lazio e cambiassero maglia. Si limita, Salvini, a sostenere che «l'attuale governo ha fatto più cose in otto mesi degli altri in otto anni». In effetti c'è del vero. Non per colpa sua, ma il «suo» governo ha certamente fatto più debiti, messo più tasse, creato più disoccupazione, accumulato più spread e più rallentato la crescita di chiunque altro l'abbia preceduto.
Ma va bene così, perché dice sempre Salvini il governo gode del sostegno elettorale della maggioranza degli italiani. Immagino che il vicepremier si riferisca alla somma dei voti (quelli reali alle Regionali o quelli dichiarati nei sondaggi) di Lega e Cinque Stelle. Tesi un po' bizzarra perché Lega e Cinque Stelle non si sono mai presentati insieme o alleati a nessuna elezione (semmai al contrario armati l'uno contro l'altro), né hanno intenzione di farlo in un futuro prossimo.
Questo quindi non è un governo (e maggioranza) di popolo ma di palazzo, costruito a tavolino in chissà quale laboratorio (speriamo almeno allocato in Italia). Che piaccia o no al leader della Lega, l'unica maggioranza elettorale trasparente e reale come si conferma a ogni elezione è quella del centrodestra, nata proprio oggi 25 anni fa per un'intuizione di Silvio Berlusconi. Che poi a lui piaccia altro è questione di gusti, ma non ci venga a dire che «il centrodestra è morto» perché è sfidare le leggi della matematica, oltre che della politica.
Altra cosa sarebbe sostenere che il
suo centrodestra è diverso da quello che è stato di Berlusconi. Sarebbe una tesi interessante da esplorare se solo fosse declinata e, alla prima occasione utile, applicata a tutti i livelli. Senza trucchi e senza inganni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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