Coronavirus

Burioni lancia l'allarme: "Le cose cominciano a mettersi peggio"

In attesa di dati positivi dal vaccino in via di sperimentazione da parte di "Moderna", il virologo invita a mantenere le abitudini di distanziamento e prevenzione

Burioni lancia l'allarme: "Le cose cominciano a mettersi peggio"

Con l'incremento dei contagi rilevato quest'oggi (sono per l'esattezza 2548 i nuovi casi di positività al Coronavirus nelle ultime 24 ore), torna a parlare anche il virologo Roberto Burioni, che lancia l'allarme sulla sua pagina Twitter.

"Le cose cominciano a mettersi peggio. Vi prego, state attenti, mantenete le distanze, portate le mascherine, evitate luoghi affollati al chiuso, lavatevi le mani", ha "cinguettato" questo pomeriggio il docente dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano. "Il virus è lì fuori, infettivo e nocivo come nella scorsa primavera. Dipende tutto da noi".

Un vero e proprio monito, quello di Burioni, anche se a onor del vero il numero dei tamponi è incrementato ulteriormente del 7,9%. A preoccupare maggiormente è invece la crescita del rapporto tra il numero dei test ed i positivi da essi rilevati.

L'unica speranza, per il virologo, è la realizzazione di un vaccino efficace, come spiegato sulla pagina "Medical Facts" da lui curata. L'analisi è relativa ai risultati di quello in via di realizzazione da parte di "Moderna", società biotech statunitense. Un vaccino che, a differenza di quelli antinfluenzali, sembrerebbe efficace anche per gli anziani, che rientrano tra le categorie più colpite dal Coronavirus. "È stato appena pubblicato uno studio nel quale è stato studiato un piccolo numero di partecipanti (40) in parte di età tra i 50 e i 70 anni e in parte sopra i 70 anni. Ebbene, in tutti i pazienti la vaccinazione con mRNA-1273 (il vaccino che sta sviluppando Moderna) ha indotto la protezione di anticorpi in grado di neutralizzare il virus, che in generale sono correlati alla vaccinazione", dichiara Burioni.

Una protezione che potrebbe arrivare pagando tuttavia il prezzo di effetti collaterali,"non lievissimi, ma comunque tollerabili", aggiunge ancora il virologo. "Adesso bisogna vedere se queste premesse si tradurranno in una protezione concreta. È quello che stanno tentando di dimostrare gli studi in corso e attendiamo di giorno in giorno il risultato".

Nel frattempo l'Italia deve continuare lungo la strada intrapresa, che l'ha portata a contenere una nuova diffusione del virus a differenza degli altri paesi europei, grazie al rispetto delle regole di distaziamento e prevenzione.

"È come l’Italia ai Mondiali del 2006: ha superato la Germania in semifinale giocando una magnifica partita. Adesso si va in finale dove c’è la squadra più forte del mondo. Certo, il risultato non è al sicuro: ma se si è in finale significa che si può vincere, chi ha perso in semifinale è già a casa", spiega Burioni su "Medical Facts". "Noi siamo invece in campo. Incrociamo le dita e prendiamo tutte le precauzioni: ci serve ancora qualche settimana o mese per sapere se il vaccino funziona o meno.

E se funziona per il virus saranno guai", conclude.

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