Cambiare strada prima che sia tardi

Cambiare strada prima che sia tardi

La sai l'ultima? «Il Movimento Cinque Stelle è vivo e vegeto», parola di Luigi Di Maio. Parliamo di una barzelletta che viene dopo le altre: «Abbiamo sconfitto la povertà», «è in arrivo il boom economico» e «sarà un 2019 bellissimo», tanto per citare quelle più famose.

In Sardegna i grillini non flettono per contingenze locali, ma tracollano e passano dal 42 per cento delle Politiche al 9 di domenica, scavalcati e umiliati anche dalla sinistra. Il motivo è semplice e può essere riassunto nel detto: «Se li conosci, li eviti». E gli italiani, purtroppo, in questi mesi li hanno conosciuti. Un bel numero di chi li aveva votati è fuggito terrorizzato dalla messa in pratica della «decrescita felice», altri hanno mollato per l'inverso, cioè perché da sinistrorsi si sono ritrovati sì a decrescere, ma anche a dare l'immunità a Salvini, a bloccare gli immigrati nei porti e a discutere di super legittima difesa.

Le ultime elezioni regionali dimostrano l'utopia del progetto dei grillini - al di là della loro incapacità - di essere contemporaneamente di lotta e di governo. Non funziona e non potrà mai funzionare, perché i «né-né», i «se», i «ma» e i «vedremo» producono solo incertezza e l'incertezza genera paura. Il cortocircuito rischia di avvolgere anche Matteo Salvini, che ieri in Sardegna ha incassato il primo, seppur non drammatico, stop alla sua cavalcata trionfante. La Lega infatti si è fermata al 12 per cento, un buon risultato che però resta ben lontano dalle aspettative della vigilia, e soprattutto dai numeri dei sondaggi sul voto politico nazionale.

Viceversa il centrodestra unito sfiora il cinquanta per cento, confermando che la maggioranza ormai quasi assoluta degli italiani lì vuole tornare. Abbiamo come azionista principale del governo un partito, i Cinque Stelle, che nel Paese è soltanto la terza forza politica. Parliamo quindi di una maggioranza artificiale che non rappresenta più il sentire degli italiani, ammesso che ciò sia mai accaduto essendo Lega e grillini andati alle urne armati gli uni contro gli altri.

Dal suo insediamento, per quattro volte consecutive gli italiani hanno sonoramente bocciato questa formula di governo. Matteo Salvini e forse anche il presidente Mattarella ne prendano atto, non è questa la strada giusta.

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